"Martaaaaaaaaaaa!"
"Sìììì. Sono qui Silviuccio, amore mio. Che c'è?"
"Come si chiama... coso... coso..."
"Coso chi, caro?"
"Il russo..."
"Putin".
"Lo soooooooo. Il nome!"
"Vladimiro, amoruccio di Marta... Vladimiro".
"Ah, già. Beh, allora vediamo....
Carissimo e dolcissimo Vladimiro,
la prossima volta che mi fai un regalo, per favore non inviarmi più della vodka. Ieri ne ho bevuta mezza bottiglia e ho fatto un casino...

Dopo aver annunciato pubblicamente la lista dei ministri "sicuri" di Forza Italia nel prossimo esecutivo, alla fine di una riunione con i suoi deputati, Silvio Berlusconi in precedenza aveva rivelato ai suoi eletti, testimoniato da un audio misteriosamente arrivato a La Presse, che 

"i ministri russi hanno detto che siamo già in guerra con loro perché forniamo armi e finanziamenti all'Ucraina. Però sono molto, molto, molto preoccupato. Ho riallacciato un po' i rapporti con il presidente Putin, un po' tanto, nel senso che per il mio compleanno mi ha mandato venti bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce. Sono stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque veri amici".

Evviva. il leader di uno dei tre partiti che dovrebbero supportare il prossimo esecutivo dice di essere "culo e camicia" con uno che sta distruggendo una nazione, che è responsabile di crimini di guerra efferati, che ha messo in crisi l'intera Europa ricattandola sull'energia, che minaccia l'uso di armi nucleari... ecc. 

In serata Forza Italia, ha cercato di ridimensionare il disastro totale combinato da Berlusconi con una nota in cui ribadisce che la posizione del partito e del suo presidente sul conflitto ucraino e sulle responsabilità russe, è in linea con la posizione dell'Europa e degli Stati Uniti.

Ma il danno è fatto e a questo punto la credibilità internazionale del nuovo governo è minata già prima di nascere.

Se poi volessimo esagerare, potremmo anche aggiungere le dichiarazioni del cristianissimo neopresidente della Camera, Lorenzo Fontana che ieri, con gli occhi fissi e fuori dalle orbite più del solito, da Vespa metteva in dubbio l'utilità delle sanzioni contro la Russia.