Esteri

Aumenta la tensione in Corea mentre si avvicina la ricorrenza del 9 settembre

«Gli ultimi gravi sviluppi richiedono una risposta su più fronti per rompere il ciclo delle provocazioni dalla RPDC (Corea del Nord).» Questo è quanto ha dichiarato ieri Jeffrey Feltman, sottosegretario generale degli affari politici, alla riunione del Consiglio di emergenza delle Nazioni Unite, convocata dopo il test nucleare di Pyongyang effettuato lo scorso fine settimana.

La risposta della Corea del Nord non sembra essersi fatta attendere. Infatti, secondo una fonte di informazione sudcoreana, facendo riferimento ad un'indiscrezione proveniente da una fonte istituizionale di Seul, nel Nord è stato segnalato lo spostamento di un razzo, potenzialmente un missile balistico intercontinentale, verso la costa occidentale. Lo spostamento è avvenuto nelle ore notturne. Il ministero della Difesa della Corea del Sud non ha però confermato la notizia anche se, va detto, non l'ha neppure smentita.

Da ricordare che il 9 settembre la Corea del Nord celebra il giorno della sua fondazione. Lo scorso anno, il quinto test nucleare voluto da Kim Jong-un è stato effettuato proprio in occasione di quella ricorrenza. Da non escludere, pertanto, la possibilità di un'ennesima provocazione da parte del regime di Pyonyang.

Nel frattempo, la Corea del Sud comincia a preoccuparsi per l'aumentare della tensione nella penisola ed infittisce i colloqui con Washington per migliorare il proprio sistema di difesa. L'ultima richiesta avanzata agli Usa è quella di togliere qualsiasi limite alle testate missilistiche rivolte verso la Corea del Nord. Al momento, la Corea del Sud è in grado di lanciare missili con una gittata di 800 km e un carico di 500 kg.

I missili della Corea del Nord sono progettati per trasportare carichi da 100 a 1.000 kg, con il Hwasong 14, testato due volte a luglio, che ha una portata potenziale fino a 10.000 km ed è in grado di trasportare una testata da 300 a 700 kg.

Nella riunione al Consiglio di emergenza delle Nazioni Unite, l'ambasciatrice Usa Nikki Haley ha dichiarato che il leader nordcoreano Kim Jong-un stava "chiedendo" una guerra e ha sollecitato il Consiglio a imporre sanzioni ancora "più dure" nei confronti della Corea del Nord. Sanzioni che la stessa Haley presenterà in una risoluzione entro la settimana.

Autore Marco Cantone
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