Los Angeles è diventata l'epicentro di una nuova ondata di tensioni sociali e scontri con le forze dell'ordine, dopo che l'amministrazione Trump ha avviato una serie di operazioni repressive contro l'immigrazione. Le proteste, iniziate venerdì con arresti di massa da parte dell'ICE nei luoghi di lavoro, si sono rapidamente trasformate in manifestazioni di massa, blocchi stradali e violenti scontri con la polizia.
Coprifuoco immediato e arresti
Martedì sera la polizia di Los Angeles ha imposto un coprifuoco nel centro cittadino, facendo rapidamente scattare gli arresti non appena è entrato in vigore. Centinaia di manifestanti sono stati dispersi con l'uso di proiettili anti-assembramento, gas lacrimogeni e l'intervento di agenti a cavallo. Secondo il capo della polizia Jim McDonnell, l'ordine di coprifuoco era necessario per "proteggere vite umane e salvaguardare le proprietà", a seguito di diversi giorni di disordini, saccheggi e vandalismi.
La sindaca Karen Bass ha dichiarato lo stato di emergenza locale al quinto giorno consecutivo di proteste, estendendo il coprifuoco per più giorni, in un'area di 2,5 km² nel centro cittadino. L'area comprende le principali zone dove si sono concentrati i manifestanti negli ultimi giorni.
La militarizzazione della città
Nonostante la massiccia presenza delle forze di polizia, la Guardia Nazionale è stata mobilitata a supporto, con soldati schierati dietro scudi antisommossa. Tuttavia, secondo quanto riferito, non avrebbero partecipato direttamente agli arresti. Le autorità hanno confermato l'impiego di circa 4.000 membri della Guardia Nazionale e 700 Marines, con compiti di protezione degli edifici federali, almeno questo è il mandato ricevuto a livello ufficiale. Tuttavia, è stata registrata anche la loro presenza al fianco degli agenti federali dell'immigrazione (ICE) e questo, oltre ad alimentare le ragioni della protesta, ha acceso un ulteriore dibattito politico e legale.
Il governatore della California, Gavin Newsom, ha criticato duramente la decisione di Trump di militarizzare la città, avvertendo che il coinvolgimento di marines e guardia nazionale rischia di esasperare ulteriormente le tensioni nella popolazione. Per tale motivo Newsom ha imboccato la via giudiziaria per bloccare l'assistenza militare agli agenti federali: un'udienza è prevista per giovedì.
Trump: pronto a invocare l'Insurrection Act
Dallo Studio Ovale, Trump ha lasciato intendere di essere pronto a invocare l'Insurrection Act, che autorizza il presidente a impiegare l'esercito sul suolo americano per reprimere disordini interni. Si tratta di una delle leve di potere più estreme a disposizione del presidente.
Durante un discorso a Fort Bragg (importante base militare nella Carolina del Nord dove si addestrano le forze speciali dell'esercito statunitense), Trump ha alzato i toni definendo i manifestanti "animali" e "nemici stranieri", rifiutando qualsiasi mediazione e dipingendo un quadro apocalittico della situazione a Los Angeles — una rappresentazione smentita sia da Bass che da Newsom... oltre che dai video dei media!
Arresti e violenze
Le autorità hanno riferito di aver eseguito 197 arresti nella sola giornata di martedì. Tra gli arrestati, 67 persone sono state fermate per aver occupato illegalmente l'autostrada 101. Gli altri arresti sono avvenuti per reati che vanno dal saccheggio all'aggressione, fino al tentato omicidio dopo il lancio di una molotov. Sette agenti di polizia sono rimasti feriti, due dei quali ricoverati e successivamente dimessi.
Durante il weekend erano già stati segnalati incendi di auto, scontri con la polizia e blitz in diversi negozi saccheggiati. Le proteste sono continuate anche in altre città americane, tra cui Dallas, Austin, Chicago e New York, tutte caratterizzate da arresti e tensioni crescenti.
Il clima resta teso
Nonostante le dichiarazioni ufficiali, la situazione a Los Angeles rimane incerta. Le operazioni dell'ICE proseguono indisturbate in tutta la contea, colpendo perfino biblioteche, autolavaggi e supermercati come Home Depot. In risposta, molte scuole e università hanno rafforzato la sicurezza durante le cerimonie pubbliche, nel timore di ulteriori operazioni federali.
Intanto il Pentagono ha confermato che l'operazione di mobilitazione interna costerà 134 milioni di dollari — un costo che alimenta ulteriormente le polemiche sulla gestione muscolare di una crisi che, per molti, rischia di trasformarsi in una pericolosa escalation autoritaria.
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— Bernie Sanders (@BernieSanders) June 10, 2025
Crediti immagine: Manifestanti anti ICE ad Austin, Texas