In Inghilterra è abbastanza frequente leggere di matrimoni combinati tra persone di origine pachistana o indiana. Anche qua in Italia, tra non molto, diventerà pratica diffusa tra persone appartenenti a certe comunità. Lo testimonia il caso limite di un serbo, abitante a Firenze - denunciato anche da Save the Children - che dopo aver promessa la propria figlia in sposa fin dall'eta di 13 anni, da quattro anni le impediva di uscire di casa, frequentare gli amici, andare a scuola per preservare la sua verginità prima del matrimonio. Questo perché lo sposo, che aveva molti più anni della ragazza, aveva promesso una somma di denaro alla famiglia.

Il fatto è stato scoperto grazie alla ragazza che è riuscita ad inviare un sms ad un suo coetaneo che ha dato l'allarme facendo intervenire le forze dell'ordine. La domanda che adesso che tutti si pongono è quanti possano essere già oggi in Italia i casi analoghi a questo? Un problema che, nel mondo - come ricorda Save the Children - riguarda circa 15 milioni di ragazze che si sposano prima di aver compiuto i 18 anni e di queste 4 milioni prima dei 15 anni!

Come ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, «è indispensabile rafforzare la rete di protezione con il coinvolgimento, in particolare, delle istituzioni scolastiche e degli operatori sociali. È anche necessario dotarsi di un registro nazionale per analizzare i casi emersi e, allo stesso tempo, secondo quanto indicato dalla Convenzione di Istanbul, introdurre anche in Italia il reato relativo ai matrimoni forzati.

Una lacuna che un paese come il nostro non può permettersi di avere. Per questo ci auguriamo che il ddl attualmente in discussione presso la Commissione Giustizia del Senato e che introduce alcune disposizioni in materia di prevenzione dei matrimoni forzati, faccia il suo corso il prima possibile per evitare che ad altre minori siano negati i diritti fondamentali e la propria adolescenza.»