"La presidente Meloni ha le mani sporche di sangue per la tragica morte dei migranti do fronte alle coste  di Cutro" così parlo Sonja Giese, portavoce della sinistra europea in conferenza stampa per presentare la plenaria del parlamento europeo due giorni fa. Un attacco durissimo e fuori da qualsiasi logica se non quella di strumentalizzare politicamente una tragedia annunciata e di cui certo non si può dare la colpa al governo.

"E Manfred Weber", ovvero il leader del Partito popolare europeo, "e altri conservatori in questo Parlamento stanno stringendo quella mano nella speranza di ottenere benefici dopo le elezioni europee", ha aggiunto la Giese facendo riferimento all'appuntamento alle urne del prossimo anno, dopo il quale potrebbe vacillare l'attuale maggioranza europea che mette assieme popolari, socialisti e liberali.

"Questo naufragio - ha aggiunto la portavoce della Sinistra - non è altro che il risultato della linea dura italiana associata con gli ostacoli dell'Ue alla migrazione legale e la chiusura delle rotte più sicure". "Sotto il governo Meloni salvare vite è diventato un comportamento criminale", ha concluso. Parole che hanno suscitato l'ira dei Conservatori e riformisti europei (Ecr), il gruppo parlamentare di cui fa parte Fratelli d'Italia.

"È vergognoso dire che Giorgia Meloni ha le mani sporche di sangue" dal momento che è invece "la mancanza di ambizione sulle misure per proteggere i nostri confini e per applicare i rimpatri che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini europei e dei migranti", è stata la replica di Michael Strauss, portavoce del gruppo Ecr.

Anche il copresidente dell'Ecr Nicola Procaccini, in una intervista al Corriere ha criticato aspramente le parole della Giese, accusando di questo durissimo attacco alla premier italiana, come mandante la sinistra italiana " tutta la sinistra europea  sta cercando di portare in aula a Strasburgo un processo al governo italiano su richiesta della sinistra italiana".

Insomma il solito atteggiamento autolesionistico della sinistra nostrana, che per puro interesse di parte, non esista a mettere in cattiva luce il governo di centrodestra all'estero. Era già accaduto in quella vergognosa scenetta tra Sarkozy e Merkel che sorridevano alle spalle di Berlusconi il 23 ottobre del 2011.

Ma questa volta la Commissione europea sembra intenzionata ad appoggiare il governo italiano sulla strada di una lotta senza quartiere a scafisti ed organizzazioni criminali che lucrano sulla immigrazione clandestina. Sia la presidente della Commissione Von der Leyen che il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel hanno ribadito alla Meloni di voler risolvere al piu presto la questione dei migranti e di essere d'accordo con il governo Meloni sull'approccio più duro nei confronti dei trafficanti di esseri umani "È imperativo che i colegislatori continuino a lavorare sul Patto per la migrazione e l’asilo, al fine di arrivare all’adozione di proposte prima della fine della Legislatura”. ha scritto Charles Michel nella lettera di risposta alla premier italiana Giorgia Meloni, in seguito al naufragio dei migranti avvenuto a Cutro lo scorso 26 febbraio.

"Avanzare sul Nuovo Patto sulla migrazione e l'asilo è essenziale se vogliamo spezzare il ciclo di soluzioni frammentarie che non portano progressi sufficienti. Al centro dell'approccio proposto dalla Commissione europea c'è la gestione della migrazione agendo sui diversi filoni delle nostre politiche in modo olistico: aiutare chi ha bisogno di protezione internazionale, prevenire le partenze irregolari, combattere le reti di trafficanti criminali, offrire percorsi per una migrazione sicura e legale, e rimpatriando quelli che non hanno il diritto a restare" è invece quello che ha detto la Ursula Von Der Leyen, dopo la tragedia di Cutro. Parole che dimostrano come l'Europa sarebbe intenzionata ad appoggiare il governo italiano, in prima linea sulla questione migranti per arrivare finalmente ad una soluzione ad un problema non più rinviabile.

"Sul tema dei migranti bisogna superare la contrapposizione tra destra e sinistra e ragionare sulle alleanze tra Stati di primo ingresso e quelli interessati dai movimenti secondari. I migranti di Cutro volevano andare in Francia e Germania, E sono anche loro che chiedono la riforma del sistema di Dublino nel senso di inasprimento per gli Stati interessati dai movimenti secondari" ha aggiunto Nicola Procaccini