Dalla querelle sui numeri, non ancora conclusa siamo passati a quella personale. Ormai non resta che i membri del PD e dei 5 Stelle vengano alle mani e poi averemmo una perfetta riedizione del clima degli anni cinquanta descritto nei racconti del mondo piccolo di Guareschi. Ed in fondo, a pensarci bene, non sarebbe poi così male. La politica avrebbe bisogno di abbandonare le asettiche strategie di marketing fatte di slogan, campagne mediatiche, comparsate su radio e tv per tornare ad essere realmente popolare e sanguigna, con le parole accompagnate dai fatti, fatti che un tempo erano simili in tutto e per tutto ad una mano e potevano anche esser chiamati sberle.

Sul blog di Grillo, i 5 Stelle hanno pubblicato un filmato su Orfini con delle dichiarazioni sul M5S, mafia capitale e Marino dove lui contraddiceva se stesso.
Il presidente PD non pare abbia gradito, visto che non è tardata la sua risposta in cui afferma che «il leader di uno dei principali partiti del paese usa i mezzi più squallidi e truffaldini per lucrare qualche spicciolo su battaglie che dovrebbero essere politiche. E così strumentalizza e sfrutta per il suo interesse personale anche quelli che credono in lui.»

Insomma, per Orfini non solo Grillo è un mezzo truffatore, ma anche chi vota i 5S sono dei sempliciotti non tanto in grado di accorgersi di essere presi per i fondelli.
Un classico esempio, quello di Orfini, in cui tacere sarebbe stato più prudente oltre che opportuno. Il povero Matteo, ormai ingarbugliatosi nella matassa delle polemiche, si è dimenticato che la sua funzione è quella di acquisire consensi, avvicinando e convincendo i possibili elettori e non quella di perderli del tutto dopo averli insultati.

Infine, sempre per il capitolo polemiche sui numeri tra chi abbia vinto o perso tra il PD e i 5 Stelle, vale la pena riprendere il post della senatrice Paola Taverna in cui oltre a contestare le analisi del'Istituto Cattaneo (fondazione finanziata da Legacoop e da diversi enti pubblici governati da Pd e presieduta e gestita da esponenti del PD) fa notare che, curiosamente, «il Pd attacca la sondaggista Ghisleri che su Ballarò ha comparato elezioni amministrative 2016 con le europee 2014, mentre strumentalizza e utilizza contro il M5S i dati dell'Istituto Cattaneo che ha fatto lo stesso medesimo errore comparando le elezioni amministrative 2016 con le politiche 2013.

Al Pd vanno bene solo le ricerche degli amici che risultano favorevoli a Renzie e al suo magico mondo, gli altri devono essere censurati. La matematica non è un'opinione: il MoVimento 5 Stelle è la forza politica più votata alle comunali con 956.552 voti e il Pd, in via d'estinzione, è la seconda con 953.674 voti. Sono i dati ufficiali del Ministero dell'Interno. Il resto sono chiacchiere da piddini rosiconi».

Al momento, dalle parti del Nazzareno non hanno ancora abbozzato una risposta, ma non c'è da disperare... sicuramente, prima o poi arriverà.