Finora la strategia di Mosca di lanciare massicci attacchi in tutta l'Ucraina per creare danni alle infrastrutture del Paese, a partire dalla rete elettrica, non ha ottenuto l'effetto sperato. O meglio i danni sono stati inflitti, anche gravi, ma questi non hanno abbattuto lo spirito della popolazione o fermato l'esercito di Kiev. In pratica, gli ucraini si sono adattati alla situazione e hanno continuato a fare quello che facevano in precedenza. Per tale motivo, in molti avevano ritenuto che la Russia avesse deciso di non effettuare più attacchi missilistici contemporanei su larga scala. 

Invece, dopo settimane di pausa, a partire dalle 4 della notte scorsa è iniziato un nuovo lancio di missili e droni, 81 secondo fonti militari, che ha interessato le regioni di Kiev, Leopoli, Mykolaiv, Odessa, Zhytomyr, Kirovohrad, Dnipropetrovsk, Kharkiv e anche i rispettivi capoluoghi.

Finora 5 morti e circa una decina i feriti il bilancio parziale delle vittime, con la difesa aerea dell'esercito ucraino che ha distrutto 34 missili e 4 droni iraniani Shahed.

Tra le infrastrutture interessate dall'attacco anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia che adesso è scollegata dalla rete elettrica ucraina ed è alimentata da generatori diesel. Il direttore dell'AIEA, Rafael Grossi, ha commentato l'ennesimo incidente alla centrale paragonandolo ad un lancio di dadi, aggiungendo anche che finora la fortuna ci ha assistito, ma non è detto che in futuro sarà sempre così.

Il nuovo massiccio attacco missilistico è stato però interpretato anche come possibile conferma che i russi abbiano ormai quasi esaurito le scorte di armi di precisione ed è per tale motivo che abbiano atteso mesi per effettuare questo nuovo bombardamento. 

Intanto, prosegue nel Donbass la strenua difesa di Bakhmut, che alcuni hanno enfaticamente etichettato come la Stalingrado di Kiev. Zelensky, che ieri si è incontrato con Guterres per parlare di come rinnovare l'accordo sul grano in scadenza a breve, ha di nuovo ribadito l'importanza strategica della città del Dontesk, ringraziando tutti coloro che, con la vita, continuano a contrastarne la conquista da parte della Russia.

E se i russi cercano di conquistare la parte restante del Donbass, Mosca si aspetta che gli ucraini stiano preparando una controffensiva  nella regione di Zaporizhzhia tra la fine di marzo e l'inizio di aprile, visto che in quell'area stano accumulando parte delle riserve del proprio esercito. Un contrattacco in quell'area, potrebbe chiudere in una morsa parte dell'esercito russo che controlla il sud dell'Ucraina, lasciandogli la sola Crimea come possibile via di fuga.

Nella riunione che si è tenuta mercoledì tra i ministri della Difesa dei Paesi Nato il segretario generale Jens Stoltenberg ha sottolineato l'importanza di rafforzare le scorte di munizioni e di aumentare gli appalti congiunti per continuare a sostenere l'Ucraina, ricordando che gli alleati NATO, negli ultimi 12 mesi, hanno fornito all'Ucraina un sostegno per un valore di quasi 150 miliardi di euro, di cui 65 miliardi di aiuti militari.



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