Stretta di mano tra Erdogan e Putin, che giovedì si sono incontrati a seguito degli scontri registrati nei giorni scorsi nella provincia di Idlib, nel nord della Siria, tra militari e miliziani turchi ed esercito siriano.

I due capi Stato hanno raggiunto un accordo di tregua che comprende un corridoio di sicurezza e pattuglie comuni lungo l'autostrada M4 e entrerà in vigore a partire dalla notte di venerdì.

Erdogan ha assicurato che Turchia e Russia si impegneranno a mantenere la tregua e a far arrivare aiuti umanitari alla popolazione siriana.

Erdogan ha però aggiunto che la Turchia si riserverà il diritto di rispondere ad eventuali attacchi da parte delle truppe del regime siriano. Precisazione che fa venire più di un dubbio sulla reale possibilità che questo incontro possa portare ad un vero cessate il fuoco.

Il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha poi precisato che il corridoio si estenderà in un territorio lungo sei chilometri a nord e sei chilometri a sud dell'autostrada M4. A partire dal 15 marzo, quell'autostrada sarà pattugliata da militari russi e turchi. I controlli copriranno un'area che va dalla città di Saraqib fino a Ain al-Havr, località di confine dove inizia il territorio controllato dallo Siria.

Ma se questo accordo potrà, in teoria, fermare l'escalation del conflitto nella provincia di Idlib, dove quasi 1 milione di persone - di cui più della metà bambini - sono state costrette a fuggire dalle loro case abbandonando più del 45% del territorio del governatorato, rimane invece ancora insoluta la crisi dei migranti che si stanno ammassando ai confini dell'Europa, tra Bulgaria e Grecia.

Ieri, come già era stato annunciato, l'esercito greco ha iniziato delle "esercitazioni" militari nelle aree di confine. Secondo molti, lo scopo è quello di aumentare la presenza delle forze di sicurezza per impedire ai profughi e ai migranti ammassati al confine con la Turchia di entrare nel Paese.

A rendere la situazione ancor più esplosiva di quanto già non lo sia, la notizia diffusa dall'agenzia ANF in base alla quale Erdogan avrebbe aumentato la presenza turca al confine con forze speciali con il compito di favorire l'ingresso in Grecia dei migranti, impedendo i respingimenti da parte della polizia di Atene.

Nel caso la notizia venga confermata, per i migranti ammassati al confine la situazione finirebbe per essere ancor più drammatica di quanto non lo sia già adesso.