Zelensky detta l'agenda agli alleati, mentre si fa sempre più critica la resistenza ucraina nel Donbass
Questo è l'ultimo aggiornamento delle cose da fare dettato da Zelensky agli alleati:
"Innanzitutto la liberazione. Dobbiamo combattere fino a liberare la nostra terra dagli occupanti e garantire la sicurezza dell'Ucraina.In secondo luogo, vi è la necessità di perseguire di tutti i criminali di guerra russi. Nei tribunali ucraini, nel tribunale internazionale e sul campo di battaglia mentre la guerra continua.In terzo luogo, stiamo lavorando per garantire che la Russia paghi, in un modo o nell'altro, tutto ciò che ha distrutto in Ucraina: case, scuole, ospedali, imprese... Il denaro russo come compenso dovrà raggiungere ogni persona, famiglia, azienda che è stata colpita.Naturalmente, lo stato russo non riconoscerà di essere un aggressore. Ma il suo riconoscimento non è richiesto.Esortiamo i nostri alleati (Paesi partner, letterale) a riconoscere giuridicamente che la Russia debba essere ritenuta finanziariamente responsabile per i crimini che ha commesso. Questo è importante non solo nel contesto di questa guerra, ma anche nel contesto di qualsiasi altra azione aggressiva da parte della Russia o di qualsiasi altro potenziale aggressore. Il male deve ottenere una punizione e sapere che sarà punito.Pertanto, invitiamo gli alleati a firmare un accordo multilaterale e creare un meccanismo attraverso il quale tutti coloro che abbiano subito danni da parte della Russia potranno ricevere un risarcimento per tutto ciò che hanno perso. In base a tale accordo, i fondi russi e le proprietà sotto la giurisdizione degli alleati devono essere sequestrati o congelati, confiscati e indirizzati a un fondo appositamente creato, da cui tutte le vittime dell'aggressione russa possano ricevere un risarcimento adeguato.Sarebbe giusto. E la Russia sentirà così il vero peso di ogni missile, ogni bomba, ogni proiettile che ha sparato contro di noi.Invitiamo i nostri alleati ad avviare tale fondo, le cui risorse saranno gestite da membri di una speciale commissione internazionale che esaminerà le cause legali rappresentate dai ricorsi sia di persone fisiche che giuridiche. È chiaro che questo compito non sarà facile. Ma in realtà è iniziato il dibattito sulla necessità di tale compensazione a scapito dei beni russi".
Poi in un'intervista Zelensky ha parlato di negoziati dichiarando che l'Ucraina può vincere la guerra con la Russia solo sul campo di battaglia, ma l'ultimo punto sarà comunque messo al tavolo delle trattative, perché questo è l'unico modo per risolvere molte questioni complicate.
"Pensavo davvero che la guerra potesse finire con il dialogo. Ma, purtroppo, ho pensato che questo fosse un dialogo con tempi appropriati, che sarebbe stato possibile trovare risposte a molte domande e a molte decisioni da prendere con la parte russa. L'ho pensato davvero, ma adesso la situazione è ibrida. Ecco perché la guerra è così difficile. E la vittoria sarà molto difficile. Sarà sanguinosa, sarà in battaglia, ma la fine sarà sicuramente nella diplomazia".
E dopo il dettato di ciò che gli alleati adesso dovranno fare nei prossimi giorni, se non addirittura nelle prossime ore, veniamo a parlare di guerra.
L'acciaieria Azovstal, da ieri, è sotto il controllo russo dopo la resa dell'ultimo gruppo di 531 soldati (fonte russa) che difendevano gli oltre 10 Km quadrati di territorio su cui sorgevano gli impianti, adesso completamente distrutti. Quanti fossero complessivamente, non è chiaro. Secondo Mosca, i militari dell'Azovstal che si sono arresi sarebbero 2.439. E non è chiaro neppure se il loro numero comprenda o meno i comandanti del reggimento Azov, che in questi tre mesi da fanatici nazisti sono diventati paladini della libertà e della democrazia, e, nel caso, che fine abbiano fatto.
Nel Donbass proseguono, sempre più accaniti, i combattimenti, principalmente nell'area di Severodonetsk, con gli ucraini che con le unghie e con i denti cercano di conservare l'ultimo lembo di terra dell'oblast di Luhansk. I russi, dopo aver sconfitto gli ultimi resistenti di Mariupol, potranno spingere a nord altri militari che renderanno ancor più difficile per Kiev la difesa del Donbass.
Tra l'altro, in mattinata, la Russia ha affermato di aver distrutto un grosso carico di armi occidentali fatto saltare in aria vicino a una stazione ferroviaria nella regione di Zhytomyr, a ovest di Kiev, utilizzando missili lanciati dal Mar Nero... tutte armi destinate alle forze ucraine nel Donbass.
Inoltre, sempre il ministero della Difesa russo ha detto che è stata attaccata una base di addestramento per le forze operative speciali ucraine, così come alcune strutture di stoccaggio carburante vicino al porto di Odessa.
Da parte ucraina è stato confermato al momento solo il bombardamento del villaggio di Kucherivka, al confine con la Russia nell'oblast di Sumy.
Questo il nuovo bollettino fornito da Kiev con le perdite subite dai russi a partire dal 24 febbraio: 28.850 soldati, 1.278 carri armati, 3.116 mezzi corazzati per il trasporto di personale, 2.178 veicoli e serbatoi di carburante, 596 pezzi di artiglieria, 201 sistemi di lancio multiplo di razzi, 93 sistemi di difesa antiaerea, 169 elicotteri, 204 aerei, 462 UAV e 13 imbarcazioni.
Infine, mentre Biden ha firmato il disegno di legge per il via libera all'invio di 40 miliardi di dollari di aiuti all'Ucraina - il pacchetto include aiuti militari, economici e umanitari -, Germania e Italia hanno approvato, a seguito di discussioni con l'Ue, l'apertura di conti in rubli per procedere ai pagamenti in ossequio all'ultimo diktat di Putin, in modo da poter continuare ad acquistare gas dalla Russia, finendo così per finanziare ancora una guerra che poi dicono di voler far terminare con l'invio di ulteriori armi.