Nel terzo trimestre dell'anno, il Pil dell'Italia è tornato ai livelli di 7 anni fa... e non è una cattiva notizia, perché nonostante le conseguenze della pandemia, il Prodotto interno lordo del nostro Paese è cresciuto del +15,9% rispetto al trimestre precedente, in diminuzione del -5%, rispetto a un anno fa, cioè nei confronti del terzo trimestre del 2019.

Le stime pubblicate il 30 ottobre indicavano il dato congiunturale del Pil al +16,1%, mentre il calo tendenziale era del -4,7%.

Il terzo trimestre del 2020 ha avuto quattro giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2019.

Sulla base di questi dati la variazione del Pil il 2020, al momento, è pari a -8,3%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna risultano in crescita, con un aumento del +9,2% dei consumi finali nazionali e del +31,3% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del +15,9% e del +30,7%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente per 13 punti percentuali alla crescita del Pil: +7,5 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +5,3 punti gli investimenti fissi lordi e +0,2 punti la spesa delle Amministrazioni Pubbliche. 

La variazione delle scorte ha contribuito ad un diminuzione del Pil pari al -1%, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato positivo del +4%.