Nel corso dell’anno 2020, fino al 31 luglio, sono 13.710 i migranti sbarcati in Italia, circa 10.000 in più rispetto ai primi sette mesi del 2019, quando se ne contarono 3.867.
Lo rende noto la Camera di commercio ItalAfrica Centrale.
Di essi 5.357 hanno dichiarato di essere di nazionalità tunisina (39 per cento del totale), 1.830 sono bengalesi, il resto proviene da vari paesi, tra i quali, in particolare, Costa d’Avorio, Algeria, Sudan, Marocco, Pakistan, Somalia, Guinea.
Il presidente della Camera di commercio ItalAfrica centrale, Afredo Cestari, ha dichiarato: “Quello migratorio è un fenomeno estremamente complesso che va affrontato nel merito e senza posizioni politicamente preconcette. Fa bene – ha aggiunto Cestari - il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a riprendere il dialogo su questo argomento con i paesi dell’Africa mediterranea, ma è indispensabile che il dossier sia affrontato dall’Unione Europea nel suo complesso. Il punto, infatti, non riguarda soltanto la distribuzione dei migranti tra i vari paesi dell’UE, ma più in generale la cooperazione allo sviluppo e le politiche di partenariato tra l’Europa e i paesi del continente africano, che in questa fase sono oggetto di negoziato per la programmazione 2020 2027 e di cui sarebbe fondamentale incrementare le risorse a disposizione - ha sottolineato il presidente della Cdc ItalAfrica Centrale -. Bisogna mettere in campo iniziative sinergiche non solo nei paesi da cui partono le navi dirette verso l’Italia e l’Europa, ma soprattutto negli Stati dell’Africa centrale da cui spesso prendono il via i 'viaggi della speranza' di decine di migliaia di giovani. Con iniziative di cooperazione mirate ed efficaci, che coinvolgano non solo gli Stati, ma anche le aziende, è possibile ridurre sensibilmente i flussi, creando occupazione in loco ed evitando ai paesi africani la perdita di capitale umano e intellettuale indispensabile al loro sviluppo economico e civile”, ha concluso Cestari.