Alla fine, il CdM n. 64 si è potuto svolgere ed il Governo ha potuto varare le "disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2019".

In pratica, i "ganassa" del cambiamento, ancora una volta hanno riposizionato la coda tra le gambe, consentendo il via libera al riassestamento dei conti tramite un decreto, l'ennesimo, che destinerà i risparmi di Reddito di cittadinanza e Quota 100 alla riduzione del deficit, riportando il rapporto deficit Pil per il 2019 al 2,04% concordato con l'Europa per il 2019, dal 2,4% previsto invece dalle ultime stime.

Quindi, rivedendo i conti, con i 5 Stelle che hanno rinunciato a quello che era stato definito l'irrinunciabile decreto famiglia, il Governo ha soddisfatto le richieste di Bruxelles, in modo da evitare così la procedura d'infrazione.

E dato che non c'era molto di cui vantarsi i due vicepremier titolari del Governo hanno preferito non partecipare alla riunione. Difficile spiegare ai loro sostenitori l'ennesima marcia indietro, dopo le roboanti dichiarazioni dei giorni scorsi.