Un articolo pubblicato su La Stampa, a firma Gaetano Mazzuca, informa che sul Football Club Crotone penderebbe una richiesta di sequestro avanzata dalla «Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. La società, infatti, rientra nel lungo elenco di beni, per un valore totale di circa 800 milioni di euro, su cui l’antimafia calabrese vorrebbe apporre i sigilli.
Per il procuratore Giovanni Bombardieri e il sostituto Domenico Guarascio il patron del Crotone Raffaele Vrenna e il fratello Giovanni sono socialmente pericolosi tanto da richiedere nei loro confronti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per 5 anni. Ex vicepresidente regionale di Confindustria, il 57enne Raffaele Vrenna dagli anni Novanta in poi ha costruito un vero e proprio impero con la spazzatura».
Il Crotone milita in serie B e sta lottando con merito ai vertici della classifica, tanto da che il prossimno anno potrebbe essere promosso in A.
Non è tardata la risposta del Crotone Calcio all'articolo che è stato poi ripreso e pubblicizzato da diverse fonti ed in un comunicato ufficiale rilasciato dalla società il presidente Raffaele Vrenna e l’amministratore delegato Giovanni Vrenna danno la loro versione dei fatti, annunciando querele per diffamazione contro giornalisti, direttori ed editori delle testate giornalistiche interessate.