La salita al soglio pontificio del papa argentino ha dato inizio ad una rivoluzione lunga circa 12 anni che ha toccato concretamente i settori più nevralgici del Vaticano, in primis lo IOR.

È un dato di fatto straordinario che papa Francesco sia riuscito a riorganizzare una banca potentissima come quella vaticana che ha diramazioni ed interessi in tutto il mondo e trattava “mondanamente” il flusso incessante di valuta proveniente da tutto il mondo generosamente offerta dai devoti per le opere pie e…. sopravvivere: papa Luciani dopo aver accennato ad un’operazione del genere fu trovato inspiegabilmente esanime nel letto solo 33 giorni dopo la sua investitura. Personalmente non credo al caso.

Come non è stato un caso che, durante le esequie del papa defunto, Trump si sia messo seduto in una navata della basilica di San Pietro a discutere prima con Zelensky poi con Macron e Starmer non certo di perdono, di carità, di pace e di giustizia.

In un luogo dedicato ad un Dio che ha predicato amore, perdono, misericordia e fratellanza un circoletto simile ha dimostrato che le religioni in generale hanno perso la loro funzione primaria per divenire centri di potere con il fine di coartare le coscienze. Oggi credono ai fiumi di parole impiegati sapientemente durante le celebrazioni solo le anime semplici visto che Zelensky è stato salutato con un applauso dai cattolici radunati nella piazza. Le reali cause della guerra tra Ucraina e Russia rimangono ancora celate all'opinione pubblica.

Non credo che la nomina di un papa americano sia stata casuale e non mi ha convinto il suo discorso sulla continuità dell’impostazione rivoluzionaria iniziata e portata avanti da papa Francesco fino al giorno della sua morte visto che ha riaperto l’appartamento papale e vi si è trasferito: se ha veramente intenzione di proseguire sulla linea del suo predecessore prudentemente dovrebbe vivere nel mini appartamento sito a Santa Marta e mangiare alla mensa del personale del Vaticano.

Quella riunione informale tra Trump e gli altri capi di governo stranieri è stato per me un segnale di allargamento dell’influenza USA in Europa: il Vaticano non è solo una città-stato, è e rimane un centro di potere molto vasto ed influente, con interessi non prettamente spirituali in tutto il mondo. 

Trump seduto sulla poltroncina dentro la basilica di San Pietro e la successiva elezione di un papa americano è stata la dimostrazione dell’orientamento della politica estera americana in Europa.

Mi mancava di vedere degli uomini di potere seduti come degli amici al bar in un luogo simbolo dei valori cristiani atti a parlare di finanziamenti per la continuazione di una guerra inutile e di dazi doganali.

Inoltre è noto che la chiesa cattolica americana naviga in brutte acque per il fenomeno della pedofilia; i giudici americani non ci vanno leggeri con simili reati e non hanno il retaggio cattolico come la magistratura italiana che si ferma sulla soglia dello stato vaticano. La liquidazione dei danni alle numerose vittime stanno mandando in bancarotta molte diocesi, la nomina di una carica così importante potrebbe giocare un ruolo determinante per contenere le perdite.

E Caino rispose: “Non sono il custode di mio fratello”.