Redistribuzione del reddito, il problema di cui la politica non si occupa... e non è un caso
A Los Angeles, insegnanti e personale delle scuole pubbliche sono in sciopero. Il motivo? È ben riassunto nei cartelli che i manifestanti mostrano: mutui, cibo e bollette costano molto, anzi troppo, mentre i loro stipendi sono miseri, se non miserevoli, almeno per una tra le città più care al mondo.
Al di là dell'oceano, in Francia, continuano in tutto il paese le proteste dei lavoratori che dell'innalzamento dell'età pensionabile, con tutto quel che è collegato, non ne vogliono sentir parlare.
In Italia, al momento, grandi manifestazioni di protesta non se ne vedono, oltretutto, gli scioperi sono da tempo diventati soltanto una messinscena di cui il governo di turno, di conseguenza, si fa beffe. Da vedere, però, cosa accadrà quando scadrà il reddito di cittadinanza, sostituito dai post-fascisti al governo con un provvedimento analogo che però darà meno soldi a chi percepiva un assegno di sopravvivenza. E che dire del fatto che nel nostro Paese le paghe sono tra le più basse, se non le più basse d'Europa?
C'è un legame tra quanto accade negli Stati Uniti, in Francia e in Italia... da considerarsi solo come semplici esempi di una situazione ben più estesa? Sì.
Il fatto che chi è ricco è diventato e sta diventando sempre più ricco, mentre la classe media sta scomparendo e chi è povero sta diventando sempre più povero. Come è possibile? Semplice. La ricchezza prodotta non viene ripartita equamente.
In questo modo, una persona che ha una casa con 100 stanze, tutte arredate lussuosamente, finirà per avere una seconda casa identica in un'altra località e così via. Al contrario chi aveva una casetta con 10 stanze, finirà per averne una con 5, poi con tre... finché non gli rimarrà che vivere sotto un ponte.
È logico? Non tanto. Però, in base a ciò che si vede in giro per il mondo, i rappresentanti del popolo non sembrano essersi accorti o volersi accorgere del problema, continuando a perseguire le stesse politiche che hanno prodotto questa situazione.
Quali sono? Ne abbiamo un perfetto esempio in Italia.
Nell'anno prima della pandemia lo Stato ha finanziato le aziende (solo quelle medio grandi che possono permettersi consulenti pagati profumatamente in grado di presentare progetti per ottenere finanziamenti e sgravi fiscali) con circa ottanta miliardi di euro... come aveva fatto (miliardo più, miliardo meno) negli anni presedenti. Con quali risultati in termini di Pil? In pratica nulli.
Però, secondo coloro che hanno permesso e permettono tali politiche è giusto dare soldi alle aziende nella convinzione, anzi nella speranza, che poi possano assumere del personale. Quei politici però non verificano se i progetti finanziati siano reali, se ottengano o meno i risultati sperati, e non si preoccupano neppure se le persone assunte lo siano a tempo determinato o indeterminato... inutile parlare della retribuzione.
Casualmente, con il superbonus, lo Stato ha deciso di fare un follia: finanziare i cittadini per dei progetti ben definiti. Nonostante le difficoltà burocratiche e le immancabili truffe, con gli stessi soldi che lo Stato regala alle industrie, una volta dati ai cittadini il Pil del Pese è cresciuto come non avveniva dai tempi del boom economico degli anni '60.
E che cosa hanno fatto i politici? Invece di capire la lezione ed agire di conseguenza, hanno iniziato a dire che quanto accaduto è stato uno spreco, una follia, una cosa insensata che il Paese non può permettersi, ecc... tutto con l'aiuto dei media i cui editori sono le aziende che beneficiano annualmente dei crediti d'imposta e dei finanziamenti a fondo perduto.
Pertanto, adesso è chiaro quale sia il problema e quali siano le conseguenze di una non corretta redistribuzione del reddito?