Dato che la (quasi) recessione degli ultimi mesi è stata dovuta soprattutto ad un andamento negativo del commercio estero, dobbiamo salutare con un certo ottimismo il dato di gennaio pubblicato da Istat che vede le esportazioni dell'Italia verso i Paesi extra Ue in aumento rispetto a dicembre.

Il problema, però, come ci ricorda nella nota a supporto il nostro istituto di statistica, il dato è dovuto in gran parte alle vendite di prodotti farmaceutici negli Stati Uniti, che da sole contribuiscono alla metà dell'incremento tendenziale dell'export nazionale verso i paesi extra Ue.


A gennaio 2019, infatti, il dato congiunturale delle esportazioni verso i paesi extra Ue è stimato in aumento del +5,9%. mentre sono in contrazione le importazioni del -2,6%.

L'incremento congiunturale delle esportazioni è sostenuto per i beni di consumo non durevoli (+10,8%) e i beni intermedi (+8,4%), mentre l'energia è in calo del -18,8%, tanto che il dato se misurato al netto dei beni energetici diverrebbe positivo del +6,9%.

La flessione congiunturale delle importazioni è anch'essa causata soprattutto dall'energia (-12,8%), cui si aggiungono i beni di consumo non durevoli (-5,1%). Gli acquisti di beni intermedi (+5,9%) e di beni strumentali (+2,4%) sono invece in aumento.

 

Riportati sul trimestre, i dati dell'export verso i paesi extra Ue fanno registrare ancora un +1,3% grazie al marcato aumento dei beni di consumo non durevoli (+5,5%) e dei beni di consumo durevoli (+4,4%). Al contrario, le importazioni sono in diminuzione del -2,8%, anche in questo caso per la flessione fatta registrare dall'energia (-8,5%).


Su base tendenziale, rispetto a gennaio 2019, le esportazioni sono in aumento anche del +5,5%, con un incremento rilevante per beni di consumo non durevoli (+16,9%), beni di consumo durevoli (+8,7%) e beni intermedi (+6,1%). Al netto dei beni energetici la crescita complessiva passa a +7,6%.

Positivo, in questo caso, anche il dato delle importazioni che fanno registrare un aumento tendenziale del +5,6%, determinato da beni intermedi (+11,1%), beni strumentali (+9,4%) e beni di consumo durevoli (+6,4%).

 

Il saldo commerciale a gennaio 2019 è stimato pari a -578 milioni rispetto ai -526 milioni di gennaio 2018, con un aumento dell'avanzo dovuto all'interscambio di prodotti non energetici (da +2.449 milioni per gennaio 2018 a +2.726 milioni per gennaio 2019).

Su base tendenziale, a gennaio 2019 l'export verso Stati Uniti (+18,1%), Svizzera (+13,0%), paesi ASEAN (+7,4%) è in forte aumento. In diminuzione, le vendite di beni verso Turchia (-26,6%), paesi OPEC (-19,0%) e paesi MERCOSUR (-7,1%).

Gli acquisti da Russia (+30,7%), paesi MERCOSUR (+20,8%), GIAPPONE (+16,1%), Stati Uniti (+13,4%), paesi ASEAN (+12,0%) e Turchia (+11,9%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni.