Sulle rotte dei migranti nel Mediterraneo i ministri dell'Interno dei Paesi Ue si sono riuniti a Bruxelles per non decidere nulla... ancora una volta
I ministri dell'Interno dei Paesi Ue oggi erano riuniti a Bruxelles per discutere, tra l'altro, della situazione attuale lungo tutte le rotte migratorie e di un'azione congiunta per il futuro.
Questo è il risultato della riunione in una bozza pubblicata dal Consiglio europeo.
I ministri degli Affari interni hanno discusso della situazione attuale lungo tutte le rotte migratorie , facendo il punto sulle sfide urgenti e su una via da seguire congiuntamente.I ministri hanno sottolineato l'importanza di prestare la massima attenzione a tutte le rotte, sulla base di un approccio globale. Hanno confermato l'unità dell'UE nell'affrontare le sfide attuali e future.La presidenza ha pubblicato una sintesi al termine della riunione, evidenziando una serie di principi per il futuro comune, tra cui:
- impegno continuo per costruire un sistema di migrazione e asilo più resiliente e dedicare tutti gli sforzi per trovare quanto prima un compromesso sulla riforma del patto dell'UE in materia di asilo e migrazione;
- la necessità di intensificare il sostegno e la cooperazione dell'UE con tutti i paesi e le organizzazioni partner per prevenire le partenze e la perdita di vite umane, affrontare le cause profonde della migrazione e combattere le reti di trafficanti e migliorare in modo significativo il rimpatrio e la riammissione;
- accogliendo con favore il piano d'azione della Commissione sul Mediterraneo centrale e la sua disponibilità a sviluppare piani d'azione simili per altre rotte, a cominciare dalla rotta dei Balcani occidentali;
- un impegno ad aumentare gli sforzi per attuare il meccanismo di solidarietà concordato da alcuni Stati membri a giugno;
- la necessità di rafforzare il coordinamento e la cooperazione con tutti gli attori coinvolti nella ricerca e nel salvataggio;
- l'importanza di un'adeguata protezione e gestione delle frontiere esterne dell'UE , rifiutando ogni tentativo di strumentalizzazione dei migranti.
Per Vít Rakušan, ministro degli interni ceco, "negli ultimi anni abbiamo adottato una serie di misure per affrontare congiuntamente le sfide migratorie che dobbiamo affrontare. Tuttavia, si può e si deve fare di più per trovare soluzioni più sostenibili e adattarsi alla situazione in continua evoluzione. Nella riunione odierna i ministri hanno ribadito il loro impegno a trovare soluzioni comuni concrete che possano essere messe in atto immediatamente, lavorando a stretto contatto per concludere quanto prima la riforma in corso sulla migrazione".
Ma di fronte a tanto ottimismo, si deve ricordare la posizione molto concreta e netta della Francia con il ministro Darmanin che prima della riunione ha ribadito che "se l'Italia non prende le navi e non accetta la legge del mare e del porto più sicuro non c'è motivo che i Paesi che fanno i ricollocamenti siano Francia e Germania, che sono quelli che accolgono le navi e sono gli stessi che accolgono direttamente i migranti dall'Africa e dall'Asia".
Lo ha detto il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin arrivando al Consiglio straordinario dei ministri europei degli Interni a Bruxelles dedicato all'immigrazione.
E in relazione all'attività delle ong nel Mediterraneo Centrale propagandata dai ministri del governo post-fascista guidato da Giorgia Meloni, ecco quanto ha pubblicato oggi Medici Senza Frontiere: