R. Galli, La guerra in Vietnam
Prof. Robert Galli Condivisione pubblica - 16 ago 2016
Il colonnello Kurtz racconta la sua malsana interpretazione dell'orrore. Questo mozzicone del noto film, dimostra chiaramente che Francis Ford Coppola non ha capito un cavolo del perché Marlon Brando, che rappresenta a modo suo lo sforzo futile e inutile, ma sovrumano, dei soldati statunitensi in Vietnam, nonostante tutto, non riesca a vincere la guerra. E a pochi è dato di capire il perché, perché alcuni innominati iniziano questa guerra del Vietnam e perché le forze armate statunitensi non riescano a vincerla, nonostante abbiano vinto due guerre mondiali e abbiano invaso il mondo, tutto. Non è difficile rispondere a queste due domande ma, per farlo senza confusione, bisogna familiarizzare con alcune considerazioni e metterle assieme.
1) Chi ha letto Orwell o Ezra Pound, o il rapporto dell'Iron Mountain, dovrebbe aver familiarizzato con il concetto della guerra durevole, non finalizzata alla vittoria, ma alla distruzione della ricchezza prodotta in eccesso dal sistema tecnologico e industriale, per "mantenere intatto l'ordine gerarchico sociale".
2) Il secondo movente della guerra durevole è più immediato e diretto da comprendere, anche se ha importanza strategica secondaria, rispetto al primo. La guerra, lo sappiamo tutti, significa fare affari. Gli affari non si fanno sempre a danno della nazione che si va ad invadere. Si fanno per il solo motivo che si vendono armi e mezzi, costosissimi, alle nazioni in conflitto e si fanno finanziamenti ad entrambe, sempre per il profitto. Sapendo ciò, è facile intendere che, chi vende armamenti e finanziamenti ai governi delle nazioni, non ha nessun interesse a che la guerra finisca, o che la non si faccia addirittura. La Guerra in Vietnam vale, solo per il periodo dal 1965 al 1975, circa 220 miliardi di dollari. Ogni anno sono 22 miliardi di dollari. Se dura cinque anni o ne dura dieci, la differenza si misura in 110 mila dollari in meno o in più.
3) Sia la guerra in Corea che quella del Vietnam sono decise prima del 1945.
4) La guerra in Vietnam è durata 30 anni, dal 1945 al 1975.
5) La "resistenza" dei Vietminh, è spiegata dai rifornimenti e dai finanziamenti che, direttamente e indirettamente, il governo degli Stati Uniti, prima, e poi la Banca Mondiale, presieduta da McNamara, il quale è colui che la guerra la fa partire in grosso, prima di essere promosso, dispensano a quello del Vietnam comunista, a partire dal 1945. Il genio dell'orrore e dell'amicizia con l'orrore, la retorica dell'orrore messa in bocca a Marlon Brando, che spiega la sconfitta statunitense con la scarsa motivazione degli ufficiali e dei soldati, è tutta una cretinata messa dentro al film per aggiungere confusione all'ignoranza. Nessuna guerra si vince solo con le questioni morali o con la motivazione personale. Servono armi, munizioni, cibo, carburante e, in parole povere, il denaro per comprare la roba. La ragione per la quale non hanno vinto, quindi, sta nel fatto che i piani non prevedevano alcuna vittoria statunitense, fin dall'inizio, e questo per servire anche altri scopi politici utili al CFR (come l'idea balorda che il comunismo è inutile combatterlo).
6) Per impedire alle forze armate statunitensi di prevalere, i soggetti innominati che influenzano i vertici militari, istituiscono le "rules of engagement", che sono regole di combattimento volte ad impedire gli attacchi agli obiettivi strategici. Oltre a ciò, li tengono con i rifornimenti sempre al minimo.
7) Nessuno si preoccupa, nei film, fatta eccezione per Air America, di ricordare che, durante la guerra in Vietnam, in Vietnam, si produce una quantità industriale di oppio, morfina ed eroina. I miliardi che derivano da quel traffico, tutto gestito dalla CIA e dai militari delle operazioni speciali, diretti dalle agenzie di spionaggio, sono un'altra buona ragione per fare la guerra durevole. Oggi, il primato che un tempo ha il famoso "triangolo d'oro", lo ha l'Afghanistan, che è un'altra zona di guerra durevole.
8) Tutte le frasi in libertà sugli uomini di cui ha bisogno il colonnello Kurtz del film di Coppola, "capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere, senza sentimenti, senza passione, senza giudizio..." sono tutte puttanate, tanto è vero questo che, di uomini senza passione e senza giudizio, ne hanno, e ne possono trovare, quanti ne vogliono, e senza fare troppo sforzo.
Concludiamo? Le palle di Francis Ford Coppola non sono meno stupide di quelle dei film di Rambo, quelli con il noto bue italo-ano.