La prima domanda che ci si deve porre è: che cos’è la libertà? Che valore ha la libertà per ciascuno di noi? Qual è la via per arrivare ad essere delle individualità libere? Vi è una frase che raccoglie un’intera e fondamentale fase evolutiva dell’interiorità umana: “La verità vi renderà liberi”.
La conoscenza è fondamentale per acquisire l’autocoscienza (conoscenza del sé) conseguentemente determina l’assunzione di responsabilità di fronte a noi stessi a agli altri indipendentemente dalle leggi morali e giuridiche vigenti. Ciò che siamo si manifesta attraverso il nostro pensare, agire e sentire.
Nella nostra interiorità potenzialmente vi è tutto il male possibile, ogni forma di aberrazione, ogni deviazione ma questo non significa che tali forze possano trasformarci inevitabilmente in essere malvagi.
Questi elementi, se ben conosciuti e trattati adeguatamente, svolgono una funzione spirituale fondamentale per acquisire la capacità di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è.
A questo punto si può comprendere l’indispensabile presenza spirituale del Cristo in ciascun essere umano e della missione che sta svolgendo in questa dimensione dove lo spirito si è solidificato. Nel profondo della nostra interiorità il Cristo ci affianca nell’affrontare le nostre battaglie quotidiane affinché le forze del male non prevalgano e guidino il nostro parlare, il nostro agire e il nostro sentire sul piano fisico: insulto, falsa testimonianza, aggressione, omicidio, atti predatori, pedofilia, odio ecc. ecc.
Quando ero giovane, durante un colloquio con il parroco pro tempore affrontai il discorso del male, ancora ricordo la frase con la quale liquidò l’argomento: “Chissà dove starà Dio, sicuramente lontano da tutte queste miserie” da quel momento iniziai a staccarmi dal cattolicesimo, dai suoi rituali e associazioni. Oggi a distanza di cinquant’anni da quel colloquio posso affermare per esperienza personale che se non avessi avuto il sostegno di quella presenza viva nella mia esistenza non so che fine avrei fatto!
Molti sono vittime di questa “maleducazione spirituale” basata su dogmi che li ha portati lontani dalla verità e dai valori cristiani: il nostro Paese è un modello particolare di immoralità e corruzione endemica condite da un’abbondante dose di ipocrisia. Non condivido il rituale della “confessione” come strumento di assoluzione: un Pater Nostrum e un’Ave Maria non possono cancellare il torto e il danno arrecato al prossimo.
Prendiamo ad esempio il “linciaggio”, questo è un atto di “satanismo” molto diffuso e molto tollerato sia nei confessionali che nei tribunali perché è uno strumento comodo, veloce, infallibile e soprattutto economico per rovinare una persona scomoda, travolgere delle famiglie, distruggere il lavoro, trascinare nel fango la dignità e l’integrità di un onesto.
Quanto poco rispetto si ha per la verità lo si può scorgere in tanti episodi rilevanti ma anche nel nostro quotidiano, ci si lamenta per le guerre, le ingiustizie, la fame, la povertà ma rimane un rituale sterile ed ipocrita se nella nostra esistenza non lasciamo entrare la verità, è fuor di dubbio che non vi è giustizia senza verità e senza giustizia non vi può essere pace.
La libertà implica l’assunzione piena di responsabilità: in Italia, soprattutto nelle attività pubbliche, la si sfugge con l’alibi dell’incompetenza; nella vita di tutti i giorni invece si sceglie il “capo espiatorio” dove scaricare tutta la cattiva coscienza possibile e immaginabile.
L’atteggiamento corretto per non cadere in una involuzione psico-spirituale è essere presenti a sé stessi senza lasciarsi irretire dalle numerose illusioni che i “furbastri” ci propinano in quantità industriali per fuorviarci verso modelli comportamentali falsi e pericolosi.
L’uso della droga, dell’alcool, di molte consuetudini di moda sono solo alcuni degli espedienti per metterci il collare ed il guinzaglio e portarci dove non vogliamo e a fare ciò che porta loro un esclusivo vantaggio.
La strada per raggiungere la libertà è lunga e faticosa ma non bisogna cedere mai, si è a buon punto quando la coscienza agisce seguendo il sacro principio di “NON FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON VORRESTI CHE GLI ALTRI FACCIANO A TE”.