Cronaca

Le Madonie partecipano all’elaborazione del Piano Strategico della città di Palermo. La città metropolitana non deve essere solamente un punto di approdo ma anche di ripartenza

Le Madonie contribuiscono all’elaborazione del Piano Strategico della Città Metropolitana di Palermo.

Lo scorso mese di luglio è iniziato il processo di elaborazione del Piano Strategico del capoluogo il cui percorso, elaborato da società specializzate, prevedeva anche un confronto con gli stakeholder del territorio al fine di determinare gli obiettivi da raggiungere e i progetti concreti da realizzare attraverso le risorse che il Piano stesso veicola.

L’obiettivo era anche quello di identificare le maggiori criticità del territorio e sviluppare, rispetto ad esse, risposte concrete che valorizzino le vocazioni di un territorio integrato.

Varie le rappresentanze coinvolte in questo percorso e negli incontri che si sono tenuti ieri nei quali la delegazione madonita era la più nutrita. Hanno partecipato giovani, imprenditori, docenti, ex amministratori comunali, dirigenti del Consorzio universitario di Palermo, l’agenzia di sviluppo madonita Sosvima e il GAL Madonie con il suo direttore Dario Costanzo. Tre gli argomenti di maggiore interesse per il territorio: “resilienza e vulnerabilità ambientale del territorio”, “turismo, attività economiche produttive e di servizio”, “infrastrutture e mobilità sostenibile”.

Ai tavoli tematici, il GAL Madonie ha rappresentato le forti criticità connesse al dissesto idrogeologico delle aree interne con la conseguente difficoltà di accesso alle aziende agricole, alle aziende agrituristiche e anche ai centri urbani. Ha anche sottolineato l'abbandono totale delle strade provinciali nelle zone rurali che preclude il collegamento tra le aziende e tra i centri minori. Riguardo al trasporto pubblico extraurbano sono state evidenziate le criticità di un sistema “Palermocentrico” che non garantisce efficaci collegamenti tra i paesi dell’hinterland. Altra criticità è rappresentata dalla impossibilità di raggiungere i comuni madoniti dall'aeroporto con collegamenti diretti, che compromette i flussi turistici che privilegiano i mezzi pubblici all'uso dei mezzi privati, e la carente connettività ad internet in molte zone che impedisce lo svolgimento di attività imprenditoriali e determina problemi di sicurezza.

Una analisi puntuale che ha fotografato la situazione reale di un territorio che ruota attorno alla città di Palermo che non deve essere solamente un punto di approdo ma anche di ripartenza. In questo senso Dario Costanzo, in rappresentanza del GAL Madonie, ha anche proposto delle possibili soluzioni e cioè: ridefinire le competenze e assegnare le risorse per la manutenzione delle strade provinciali, creare un sistema intermodale con Hub di scambio per collegare efficacemente i territori rurali così come già definito ed in fase di attuazione nell’ambito della SNAI con le aree di scambio previste ad Irosa e a Buonfornello, connettere le autostrade PA-CT e PA-TP senza intercettare il traffico veicolare cittadino, congiungere i comuni madoniti con i porti e l’aeroporto attraverso un sistema pubblico di trasporti anche in prospettiva turistica legata al turismo esperienziale e relazionale integrato che già si pratica sulle Madonie.

Autore losservatorio
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