Da abile tessitore di trame quale è, Matteo Renzi non poteva venire meno al proprio ruolo, così, mentre da un parte dichiara la sua piena fiducia nella magistratura e nel corso della giustizia, in relazione alla vicenda degli arresti domiciliari di suoi genitori, dall'altra afferma che quanto accaduto ha totalmente oscurato tutto ciò che è avvenuto ieri nel mondo della politica: "Basta leggere i quotidiani di oggi per rendersene conto. Un capolavoro mediatico, tanto di cappello".

Un capolavoro mediatico? Ma da parte di chi? Da parte dei leghisti? Da parte dei grillini? Oppure si riferiva al proprio partito, il Partito Democratico? Renzi non lo ha detto.

In questi giorni, 3 candidati scelti dagli iscritti al Pd si stanno promuovendo in giro per l'Italia per ottenere il voto alle elezioni primarie del 3 marzo, che sanciranno chi tra loro sarà il nuovo segretario del partito.

Dato che chiunque potrà partecipare a quelle elezioni, Zingaretti, Martina e Giachetti - i tre che si stanno sfidando - cercano di promuovere il rispettivo programma politico in giro per l'Italia, nel modo che sia più il coinvolgente possibile, provando ad essere il più possibile presenti sui media nazionali, oltre ad organizzare eventi locali.

Un qualunque esponente di spicco del Partito Democratico, in un'occasione simile, si esporrebbe a favore di uno dei candidati oppure si farebbe da parte in attesa che si celebrino le primarie.

Matteo Renzi, invece, ha fatto uscire un proprio libro in questo periodo ed ha iniziato a promuoverlo in lungo e in largo per l'Italia organizzando eventi in strutture da centinaia di posti - sempre strapiene - e presidiando testate e tv in stile Vespa. È chiaro che, così facendo, Renzi finisce per nascondere sia l'evento primarie che i tre candidati che si contendono la guida del Pd, ricordando a loro e agli italiani, che nessuno può fare i conti senza la sua presenza e soprattutto che è ancora lui a guidare la baracca, o per meglio dire che, in ogni caso, chiunque vinca dovrà comunque avere il suo supporto qualunque cosa voglia fare.

Ed è per questo motivo che l'arresto dei suoi genitori ha scombussolato, ma solo temporaneamente, i piani di Renzi. Arginato in poche ore il guaio d'immagine facendolo diventare uno spot personale, Renzi non si è perso d'animo e già tra pochi giorni riprenderà il proprio tour: primo appuntamento venerdì 22 febbraio: "Ho chiesto di prenotare una sala grande il doppio di quella che avevamo fissato ieri - ha dichiarato Renzi. - Perché deve essere chiaro anche plasticamente che io non mollo. Che noi non molliamo. Ci vediamo venerdì 22 febbraio alle 18 a Torino e alle 21.30 a Genova."

Lui non molla. Zingaretti, Martina e Giachetti sono avvertiti... ma solo nel caso che lui non decida poi più conveniente fondare un proprio partito.