Sono giorni che il teatrino di questa irreale crisi di Governo, provocata dalle dimissioni delle ministre renziane, Bellanova e Bonetti, ci ripropone gli stessi stucchevoli spartiti dei soliti politicanti, privi di dignità e noncuranti delle difficoltà del Paese e delle tribolazioni degli italiani.

Siamo stati costretti ad assistere, amareggiati ed infastiditi a: dichiarazioni rilasciate e poi smentite nel giro di qualche ora, insulti travestiti da smancerie, fake news fraudolente, asserzioni senza capo né coda, etc. etc.

Era mancato, però, fino ad ieri un nostalgico riferimento alla inquisizione ed ai suoi metodi perversi.

Ebbene, a colmare questa lacuna sono intervenute le parole pronunciate niente po’ po’ di meno che dal presidente di Italia Viva, Ettore Rosato

“È il Presidente del Consiglio che deve decidere come fare. Se pensa di aver fatto tutto bene, allora si andrà avanti. Se pensa che ci sono sue responsabilità che è pronto a mettere sul tavolo in una riunione con la coalizione, allora …”

Semplificando con parole povere, Rosato dice a chi ha orecchie per intendere:

Caro Presidente del Consiglio se ti presenti davanti al Supremo Tribunale di Italia Viva, (ndr: naturalmente in ginocchio), confessi i tuoi peccati, ammetti le tue colpe e le tue responsabilità, noi sommi giudici della vita politica di questo nostro Belpaese decideremo di chiedere all’assemblea parlamentare di mandarti… al rogo!

Rosato questo non lo dice ma dà per sicura la presenza, fuori da Montecitorio, di una folla eccitata ed esultante, orchestrata dai soliti arruffapopoli,  che urli “al rogo… al rogo”!