Finirà per diventare epica la missione umanitaria di Matteo Salvini in Polonia. Infatti, mentre ieri ha dovuto registrare la presa di distanze da parte del sindaco di Przemysl, oggi si sono affrettati a fare altrettanto alcuni noti marchi.
Salvini, per gironzolare ai confini della Polonia, martedì si era intabarrato calandosi un berretto fin sugli occhi ed indossando una giacca a vento iper-sponsorizzata, tanto da farlo sembrare la versione smilitarizzata del generale Figliuolo... con i logo pubblicitari al posto delle medaglie.
Alcuni marchi in bellavista non hanno potuto non essere notati, e così sono partite le illazioni su presunte sponsorizzazioni. Non appena via social si è diffusa la notizia, terrorizzati, Colmar e Audi sono corse a smentire qualunque collegamento con Salvini:
Audi Italia: "In merito a quanto erroneamente evidenziato a mezzo social circa l’associazione del marchio Audi alle esternazioni, passate, presenti o future di una rappresentanza politica italiana, Audi Italia rimarca con fermezza la piena adesione alle regole di compliance che impediscono qualsiasi forma di promozione o sponsorizzazione di personalità politiche. Audi Italia unitamente a Volkswagen Group Italia conferma inoltre la propria assoluta opposizione alla guerra in ogni sua forma".
Colmar: "In merito a quanto emerso a mezzo social circa l’associazione erronea del marchio Colmar alle esternazioni di una rappresentanza della politica italiana, Colmar rimarca la propria opposizione a qualsiasi forma di promozione o sponsorizzazione di personalità politiche italiane d estere e di qualsiasi loro esternazione passata, presente o futura. Colmar afferma la propria assoluta opposizione alla guerra in ogni sua forma".
Una disfatta su tutta la linea.
Vista la malaparata, il "capitano", stavolta, ha tenuto a precisare:
"A chi ignora e parla a vanvera, sono onorato di far sapere che la giacca a vento che indossavo in Polonia è della Cancro Primo Aiuto Onlus, una splendida associazione di volontariato che da tanti anni opera in tutta Italia per aiutare i malati di tumore e le loro famiglie con cure, supporto e trasporto, una Onlus che ha regalato decine di ambulanze e autoveicoli ad altre associazioni e diversi costosi apparecchi agli ospedali, una Onlus che ha permesso a migliaia di donne operate di tumore di avere una parrucca per tornare a vedersi belle, una Onlus premiata dalla Croce Rossa Italiana e che vive di donazioni di privati, come le aziende i cui marchi la Cancro Primo Aiuto ha messo sulle sue giacche a vento. Chi, pur di attaccarmi, è riuscito a criticare perfino una giacca a vento e a infangare un’associazione che rappresenta una stupenda storia di generosità italiana, è davvero un piccolo uomo, o una piccola donna. Onore a chi fa del bene".