Oggi è per Matteo Renzi l'ultimo appuntamento ufficiale della sua visita negli Stati Uniti. Dall'ambasciata italiana a Washington ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla vicenda e le dimissioni del ministro dello Sviluppo Economico Guidi, riportate dall'agenzia Askanews. Queste alcune delle frasi pronunciate dal premier.

«Abbiamo sempre detto di fronte agli italiani che siamo un governo diverso dal passato. Con noi le cose cambiano: chi sbaglia è il primo che va a casa.»

«Guidi non ha commesso nessun tipo di reato. Ha fatto una telefonata che lei per prima ha ritenuto inopportuna. Quando una telefonata inopportuna la fece il ministro Cancellieri con un altro governo, tutti noi chiedemmo le dimissioni, che non arrivarono. Guidi è stata la prima a dare le dimissioni, in Italia qualcosa è cambiato.»

«La novità è che col governo precedente queste cose non portavano alle dimissioni, adesso la musica è cambiata e credo sia un fatto di serietà riconoscerlo. Ovviamente sono molto dispiaciuto dal punto di vista personale. Stimo Federica, credo abbia fatto due anni di lavoro serio. Credo abbia fatto la cosa giusta.»

«Tempa Rossa è un provvedimento giusto che porta posti di lavoro. È una cosa sacrosanta da fare aver consentito a delle persone di venire in Italia a fare investimenti. È sacrosanto e io lavoro per questo.»

Senza venir meno al proprio stile, Matteo Renzi cerca di trasformare una vicenda che potrebbe innescare una crisi di governo come un fatto positivo, un merito del proprio esecutivo, la dimostrazione che adesso, rispetto a quanto accadeva in passato, l'etica politica, almeno quella della maggioranza, è cambiata.

Sinceramente è impossibile dire se l'esibizione di tanta sfrontatezza e tanta arroganza derivino dal fatto che Renzi sia poco intelligente oppure ritenga gli italiani dei perfetti idioti. Questa è una curiosità cui, al momento, non è possibile dare risposta.

Rimangono però i fatti, quelli che Renzi, con la sua curiosa dialettica, sembra completamente ignorare.

L'ex ministro Guidi, che Renzi ha nominato, ha ricoperto una carica pubblica occupandosi, e traendo vantaggio dal suo ruolo, anche di faccende private.

Tali faccende private hanno determinato decisioni e investimenti da parte del Governo che potevano essere diversi, che sono sfociati in una vicenda giudiziaria e che, probabilmente, favorendo Total hanno svantaggiato economicamente altre terze parti.

Inoltre, vi è il ruolo della maggioranza e di altri membri del Governo che hanno prima respinto e poi successivamente accettato ed approvato uno stesso emendamento senza che venisse modificato, fatto che non può non far sorgere dubbi sulle loro capacità tecniche o le loro qualità etiche.