“Renato Zaccarelli è stato uno dei più forti calciatori italiani da calcio completo, calcio giocato diremmo, pensando che «to play» e «jouer», inglese e francese, oltre che giocare vogliono anche dire recitare.
E lui sempre ha interpretato la partita come un copione severo ed onesto, chiaro ed esplicito, euclideo e non mai picassiano; ha sempre recitato senza però mai fingere, perché la sua natura di bravo giocatore è stata proprio quella di bravo attore, bravo lavoratore in quella fiction che è la vita e in quella zona che è il centrocampo.
>È sempre stato un serio atleta e di conseguenza un uomo forte e distinto, elegante dell’eleganza sobria di chi veste bene senza farsi notare".
Le parole di Gian Paolo Ormezzano ci forniscono un poetico ritratto di una delle mezzali italiane più forti del dopoguerra; elegante nei movimenti, concreto e costante nel rendimento, dotato di visione di gioco, rapidità nel tocco e tiro secco. Terzo per numero di presenze nella storia del Torino, nell'arco della sua carriera è stato esempio di correttezza dentro e fuori dal campo.