Il 40% degli italiani non sa a chi dare il proprio voto, mentre il restante 60% ha in proposito idee più chiare.
E rispetto a tre settimane fa, in base a quanto illustra l'ultimo sondaggio Tecnè per conto dell'agenzia Dire, ha deciso che Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni, è quello in testa alle loro preferenze con il 20,8% dei consensi.
Un risultato in crescita che aumenta di oltre mezzo punto il distacco dalla Lega di Matteo Salvini che, calata al 20,2%, sta rischiando persino di esser superata dal Pd di Letta, adesso al 19,7%, con la possibilità pertanto di diventare il terzo partito.
Per completare il quadro del sondaggio, in relazione ai partiti con il maggior numero di consensi, il M5S continua la propria discesa fermandosi al 14,8% e Forza Italia è stabile al 9%, anche se leggermente in calo dello 0,1%.
Considerando l'alto numero di astensioni ed il fatto che questi sondaggi hanno un margine di errore tra il 2-3% è evidente che la corsa tra Meloni e Salvini per la guida del centrodestra è ancora tutta da decidere. Però, quello che il sondaggio ci dice è che adesso il vento soffia in direzione di FdI e dalle parti di via Bellerio la notizia non potrà certo esser presa alla leggera.
E a seguito di ciò sarà interessante vedere quale sarà, nelle prossime settimane, l'impegno per Roma da parte di Matteo Salvini che i suoi daje per Michetti rischiano di trasformarsi in boomerang, visto che il candidato sindaco, prima di essere il candidato del centrodestra è il candidato preteso da Giorgia Meloni.
Pertanto, la felice e sorridente alleanza tra i due sovranisti continuerà, almeno di facciata, oppure inizierà a sgretolarsi per finire a pesci in faccia?
È vero che a destra non guardano tanto per il sottile e, come a sinistra, non si fanno certo prendere la mano da questioni filosofiche nella ricerca del consenso... quindi, se c'è da vincere oltre a turarsi il naso sono disposti a turarsi la qualunque. Però, in questo caso, bisogna vedere fino a che punto Salvini sarà disposto ad ingoiare il ruolo di cheerleader a favore di Giorgia Meloni.
Non solo. Una parte importante del sostegno alla sua Lega Salvini Premier viene dal nord-est separatista che con il resto dell'Italia non vuole avere nulla a che fare. Ma se Salvini non potrà essere il premier di un prossimo governo di destra, che garanzie potrà dare ai veneti e ai lombardi di utilizzare esclusivamente per loro il Pil delle loro regioni? Quelli hanno votato un referendum avendo in mente questa finalità. Difficile che la romanissima Meloni possa acconsentirlo.
Pertanto, per Salvini, perdere la leadership dell'alleanza tra i partiti di destra potrebbe essere l'inizio della sua fine... politica: per lui, adesso, è una questione di sopravvivenza.