Definire disgraziato Matteo Salvini è d'obbligo. Naturalmente - anche se per qualcuno può anche esser così - non mi sto riferendo al significato di persona spregevole, vile, miserabile dato a tale attributo, ma a quello che esprime compassione, commiserazione.

Infatti, in quanto influencer che opera nel settore della politica, il segretario della Lega è costretto ogni giorno a farsi seguire da degli operatori che lo devono fotografare per testimoniare la sua giornata a coloro che lo seguono sui suoi numerosi profili social.

Questo sabato, ad esempio, Salvini ha informato i suoi follower di aver iniziato la giornata con uova e pancetta a colazione, di aver mangiato cozze a pranzo, di essere andato al mare con la Franci... il tutto intervallato da altri post che dimostrino quanto siano insulsi i suoi avversari politici o quanto siano pericolosi i neri.

Questa roba va avanti da anni... e grazie a questa roba Salvini ha raggiunto ben oltre il 30% delle preferenze nelle intenzioni di voto degli italiani... in passato.

Adesso, però, Franci, principesse, abbuffate, asfaltature e umiliazioni sembra che abbiano raggiunto il livello di saturazione anche dei suoi più accesi sostenitori.

Il Morisi, quello che coordina gli altri disgraziati che, poveretti loro, devono immortalare mattino e sera le peripezie di Salvini, ha esaurito il proprio repertorio e non sa inventarsi altro per far "innamorare" la gente del suo "prodotto".

Qual è il risultato di tutto ciò? Che Salvini ha iniziato a stare sulle p..... anche ai più sfegatati estimatori dell'estremismo di destra. Quindi, come dimostra il sondaggio Dire-Tecnè di sabato 26 giugno, Fratelli d'Italia, con il 20,5% (+0,2%) di consensi è adesso il primo partito nelle intenzioni di voto degli italiani, contro il 20,4% della Lega (-0,3%). 

Se poi dovessimo guardare alla classifica dei leader, allora in quel caso non c'è neppure partita. Infatti, dopo Mario Draghi al 62,3%, c'è Giorgia Meloni con il 43,7%, Matteo Salvini, invece, è staccatissimo al 32,2%. Una debacle!

È vero. Pure Meloni  segue le orme social di Salvini, anche se forse in maniera un po' più sfumata. Ma allora perché Giorgia adesso è di moda, mentre Matteo non lo è più? Oltretutto i programmi dei due capipopolo si somigliano, se non sono addirittura identici: negare i diritti alle minoranze, inventarsi nemici su cui far veicolare la rabbia e le frustrazioni degli italiani, promettere l'impossibile, riscrivere la storia, limitare le libertà... la solita paccottiglia dell'estremismo di destra.

Evidentemente perché, dato che i due vendono lo stesso prodotto, Salvini non è più una novità ed ha stufato, così la gente si rivolge alla sua fotocopia al femminile... tanto i contenuti sono gli stessi.

L'aver applicato le regole del marketing alla politica, svuotando le forze politiche di un'ideologia di riferimento per riempirle di contenuti da vendere per compiacere il cliente elettore, ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. 

Salvini, forse, sta iniziando a capirlo.