Stabilita la sua costituzionalità, il Senato Usa inizia il processo per l'impeachment di Trump
Martedì è andato in scena al Senato Usa il primo round del nuovo procedimento di impeachment che vede Donald Trump protagonista sul banco degli imputati.
Il primo ostacolo era rappresentato dalla necessità di stabilire la costituzionalità del processo. Il voto favorevole dell'Aula ha permesso ai dem di superarlo e di processare Trump con l'accusadi essere stato il mandante dell'assalto al Campidoglio da parte dei di suoi sostenitori lo scorso 6 novembre.
Hanno votato a favore i 50 senatori democratici e 6 dei 50 senatori repubblicani. Il 56 a 44 ottenuto ieri, pertanto, non fa ben sperare sulla possibilità che Trump possa essere alla fine "condannato", perché in base al regolamento del Senato per l'impeachment è necessario che si esprimano a favore i due terzi dell'Aula, cioè almeno 17 senatori GOP oltre ai 50 dem. Il voto di ieri ha indicato che per raggiungere tale obiettivo mancano, per ora, 2/3 dei voti.
Per gli avvocati di Trump, il procedimento allestito dai democratici ha come obiettivo quello di impedire una ricandidatura di Trump alle prossime elezioni. I repubblicani sono adesso ad un bivio: approfittare dell'occasione per "normalizzare il partito" e riportarlo su posizioni meno reazionarie ed estremiste, correndo però il rischio che Trump crei una forza politica alternativa e candidi magari un familiare oppure votare no all'impeachment con il pericolo di un secondo mandato Trump e il conseguente caos istituzionale che ne potrebbe derivare.
Un bel dilemma.
Da mercoledì, entrambe le parti, i pro e i contro Trump, avranno ognuna 16 ore per illustrare il loro punto di vista sul caso, il che dovrebbe far durare il procedimento fino alla fine della settimana, lasciando poi ai senatori la possibilità di porre eventuali domande.
Il calendario potrebbe anche subire variazioni in base alla richiesta o meno della presenza di testimoni, anche se, a causa dell'emergenza Covid e delle misure da approvare per contenimenti e ristori, sia i repubblicani che i democratici non hanno intenzione di tirare il processo per le lunghe.
Un voto definitivo è previsto già per il prossimo lunedì.