Politica

L'appello (inutile) di Zingaretti: andiamo uniti alle regionali


Da oggi le destre combattono unite in tutte le Regioni, anche se spesso all'opposizione sono divise. Per fortuna con candidati deboli, contestati e già bocciati in passato dagli elettori. 
Invece tra le forze politiche unite a sostegno del Governo Conte prevalgono i no, i ma, i se, i forse, le divisioni. Il motivo è ridicolo: si può Governare insieme 4 anni l'Italia ma non una Regione o un Comune perché questo significherebbe "alleanza strategica". Ridicolo! Il riformismo non è testimonianza, è la costruzione di un progetto che cambia le cose realmente per il Paese e non per raccattare voti. Io che invoco, pratico e costruisco unità sarei “il matto”. Ma continuerò. Prima di tutto l'Italia. Le alleanze intorno ai candidati sostenuti dal PD sono le uniche che possono fermare le destre, il resto è l'eterno ritorno di vizi antichi di una degenerazione della politica personalistica e autoreferenziale.Tafazzi non è stato inventato per caso. Questa è la verità.Faccio un appello a tutti: confrontiamoci con la realtà, cambiamola, ma si smettesse di guardare il mondo dal dirigibile.Andiamo avanti e combattiamo con chi ha le idee e gli strumenti per vincere.


Così si è espresso su Facebook Nicola Zingaretti, dopo che le destre - Lega, FdI e FI - hanno presentato unitariamente la lista dei candidati alle prossime elezioni regionali.

Nella sostanza, Zingaretti ha ragione da vendere, anche considerando il fatto che a destra, pur di portare a casa un voto in più, non si vergognano certo a trasformare l'acqua in vino se questo potesse giovargli.

E, conti alla mano, se tutti quelli che non si riconoscono nella destra populista e parafascista come quella attuale si unissero in un unico schieramento, non ci sarebbero dubbi sull'esito del voto. 

Ma i distinguo sono una caratteristica della sinistra, a cui vanno poi aggiunti i personalismi di chi si interessa al proprio destino pur dichiarandosi socialista (ad esempio Renzi), senza dimenticare i 5 Stelle che dopo essersi dichiarati simil leghisti adesso sono quasi ritornati alle origini del tempo dei vaffa per evitare di essere fagocitati dal partito di Salvini.

Infine, lo stesso Zingaretti nel suo appello ha detto uniamoci... ma i candidati li sceglie il Pd. Un modo singolare per iniziare un'alleanza.

Conclusione? L'accozzaglia degli estremisti di destra anche alle prossime regionali potrà dire di aver vinto... già fin d'ora.

Autore Ugo Longhi
Categoria Politica
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