Politica

Il green pass rafforzato: Musacchio, forti dubbi di costituzionalità


Intervista di Lucia De Sanctis al giurista Vincenzo Musacchio.


Professore possiamo chiedere la sua opinione in merito al pensiero del filosofo Cacciari sul green pass?
Condivido in toto il pensiero espresso da Massimo Cacciari. Sono concorde con il suo pensiero anche quando afferma che le continue proroghe dell’emergenza siano un precedente pericoloso. Non parliamo poi delle nuove regole del Green Pass rafforzato che diventano ancor più discriminatorie e intrise di forti dubbi di costituzionalità rispetto alla precedente normativa sul lasciapassare verde.

Andrea Crisanti ha affermato che la caccia al “no vax” è utile solo a coprire gli errori fatti nella gestione della pandemia, lei cosa ne pensa?Come dargli torto? Aggiungerei alle sue affermazioni non solo gli errori fatti nel presente ma anche quelli del passato e non sono pochi.

Professore secondo lei questa emergenza sta cambiando l'idea di libertà e di diritto?Io penso che stia avvenendo proprio quanto da lei posto nella domanda. Discriminazione al posto dell'uguaglianza, egoismo al posto della solidarietà. Assistiamo nei fatti all’esercizio di libertà sempre più condizionate. Una libertà autorizzata non è più una libertà. Il diritto esige certezza poiché non c'è legalità senza certezza del diritto. Un diritto incerto non è più un diritto, ma rischia di diventare un abuso. Siamo in uno stato di emergenza continuato al quale si dovrebbe ricorrere per rientrare nel minor tempo possibile nella normalità. Quando questo non accade, si va verso lo stato di eccezione, al quale si ricorre per distorcere l’interpretazione della legge e imporre un nuovo ordine.

Le limitazioni poste dal nuovo green pass rafforzato secondo lei rispettano la Costituzione?Questo lo dovrà dire l’organo competente e cioè la Corte Costituzionale. Siccome lei nella domanda mi chiede un’opinione, le risponderò con ciò che penso. In pieno regime di facoltatività del vaccino è ovvio che se al non vaccinato sia inibito (o limitato) l’accesso ai luoghi di lavoro o della socialità o all’utilizzo di determinati servizi pubblici o privati, si è alla presenza di un’evidente discriminazione, a mio parere, vietata dalla nostra Costituzione (art. 3) e dalle normative europee e internazionali.

Ci sono però i tamponi che secondo molti eviterebbero la discriminazione?Io non la penso in questo modo soprattutto dopo il Green pass rafforzato. Consentendo la loro validità solo in alcuni ambienti mentre in altri no, il nuovo strumento è intriso d’incostituzionalità anche perché è imposto in regime di libera di scelta. Non si può discriminare e costringere chi non si vaccina. Chi intende sottoporsi a vaccino, deve essere libero di farlo, nella piena consapevolezza dei vantaggi e degli svantaggi. Chi non intende sottoporvisi deve essere altrettanto libero di decidere in tal senso, senza alcuna discriminazione e limitazione delle proprie libertà costituzionali. Le nuove restrizioni allo stato attuale sono chiaramente "insostenibili".

I tamponi però esistono ancora non sono stati eliminati.È vero, ma è stata limitata la loro validità per cui c’è, di fatto, una forzatura. Se non c'è obbligo vaccinale, e oggi non c’è, non si possono penalizzare i non vaccinati con limitazioni simili.

Lei cosa suggerirebbe?Non sono un medico, ma Crisanti, ad esempio, suggerisce da qualche tempo di adoperare cautele sanitarie come l’obbligo di mascherine “ffp2” che sarebbe giustificato e non creerebbe discriminazioni come il lockdown voluto per i non vaccinati.

Possibile non ci siano altre soluzioni più eque?In una simile situazione l’unica via percorribile è la piena assunzione di responsabilità da parte dello Stato, quindi un obbligo esplicito e netto alla vaccinazione. In caso contrario, ripeto, sempre a mio parere, la Costituzione può dirsi violata. Un lockdown che impedisca la libera circolazione ai non vaccinati è incostituzionale.

Autore SCUOLA DI LEGALITA DON PEPPE DIANA
Categoria Politica
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