Nel dicembre del 2021, con la pubblicazione delle motivazioni con cui il presidente del Tribunale di Locri, Fulvio Accurso, spiegò il perché  aveva condannato in primo grado  Mimmo Lucano a 13 anni e 2 mesi di carcere, fu evidente che l'ex sindaco di Riace era stato ritenuto meritevole di una pena praticamente doppia rispetto a quella chiesta dal pubblico ministero perché tutto quello che aveva fatto pro migranti era stato in realtà fatto con il solo scopo di arricchirsi... IN FUTURO! 

In pratica, il giudice Accurso aveva materializzato nel codice penale il cosiddetto "processo alle intenzioni" che nel caso di Lucano erano oltretutto presunte!

Ieri, però, i giudici della Corte d'appello di Reggio Calabria, hanno riportato il diritto nel giusto binario, togliendolo dalla propaganda e dai possibili intrallazzi con la politica, condannando Lucano a un anno e sei mesi di reclusione, con pena sospesa, mentre la richiesta della Procura generale era di 10 anni e 5 mesi. Con la stessa sentenza, sono stati anche assolti tutti gli altri 17 imputati.

Andrea Daqua e Giuliano Pisapia, difensori dell'ex sindaco, alla conclusione del processo avevano contestato la ricostruzione dell'accusa chiedendo l'assoluzione per il loro assistit, motivata da uno stravolgimento dei fatti e da un uso distorto delle intercettazioni per arrivare a condannare "a ogni costo" Mimmo Lucano.

La sentenza della Corte d'appello di Reggio Calabria, presieduta da Elisabetta Palumbo, è giunta dopo 7 ore di camera di consiglio. 

Così l'ex sindaco di Riace ha commentato la sentenza:

"È la fine di un incubo che in questi anni mi ha abbattuto tanto, umiliato, offeso. È la fine di incubo che per anni, ingiustamente, mi ha reso agli occhi delle gente come un delinquente. Sono stato attaccato, denigrato e accusato, anche a livello politico e non solo, quindi, giudiziario, per distruggere il modello Riace, la straordinaria opportunità creata per accogliere centinaia di persone che avevano bisogno e per ridare vita e ripopolare i centri della Calabria. A questo punto spero che pure la Rai si ricreda e mandi in onda la famosa fiction girata con Fiorello a Riace".

Mimmo Lucano è stato vittima della propaganda politica dell'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, durante il governo Conte I, con il colpevole supporto del Movimento 5 stelle, di Giuseppe Conte e di Alfonso Bonafede.



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