A causa delle misure di confinamento che ad aprile sono state più rigide, l'Istat ha stimato che il dato congiunturale dell'indice destagionalizzato della produzione industriale, rispetto a marzo, sia diminuito del -19,1%.
L'indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale solo per l'energia (+0,7%), mentre ampie diminuzioni si registrano per i beni intermedi (-24,6%), i beni strumentali (-21,8%) e, in misura meno intensa, i beni di consumo (-14,0%).
Per quanto riguarda il dato trimestrale, periodo di riferimento febbraio-aprile, il livello della produzione è calato del -23,2% rispetto ai tre mesi precedenti.
Infine, il dato tendenziale, corretto per gli effetti di calendario, rispetto ad un anno fa ha registrato un calo del -42,5%, relativo a quasi tutti i principali comparti, ma meno pronunciato per l'energia (-14,0%), mentre è molto rilevante per i beni strumentali (-51,5%), i beni intermedi (-46,0%) e quelli di consumo (-39,8%).
Tutti i principali settori di attività economica registrano diminuzioni tendenziali. Le più accentuate sono quelle delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-80,5%), della fabbricazione di mezzi di trasporto (-74,0%), delle altre industrie (-57,0%) e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-56,3%); i cali minori, invece, si osservano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-6,7%) e nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-8,1%).