IN BREVE
Il 3 Ottobre 2024 è stato aggiornato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che regolamenta anche la vendita e distribuzione dei prodotti con nicotina.
In particolare è stata inserita "la postilla" alla già presente "La vendita a distanza dei prodotti" nell’articolo 21, comma 11, secondo periodo, del decreto legislativo 12 gennaio 2016, n. 6 , "non contenenti nicotina".
Il decreto sarà effettivo a decorrere dal 1 Gennaio 2025.
LA STORIA
Tutto parte da una richiesta di F.I.T. la Federazione italiana tabaccai.
L'articolo su tabaccai.it infatti riporta:
" Le richieste Fit sono ora legge dello stato!
Al bando le sigarette elettroniche ed i liquidi con nicotina on line ed esclusiva alle tabaccherie dei prodotti da inalazione costituiti da sostanze solide privi di tabacco, con o senza nicotina "
Dove viene inoltre aggiunto:
" Si tratta di un provvedimento estremamente importante per la nostra categoria per due motivi principali:
- rende finalmente operativo il tanto atteso divieto di vendita on line delle sigarette elettroniche e dei liquidi con nicotina, dal 1° gennaio 2025;
- introduce regole chiare per la tassazione, distribuzione e vendita della nuova categoria dei prodotti innovativi da inalazione, costituiti da sostanze solide, privi di tabacco, con o senza nicotina, stabilendo la vendita in esclusiva alle tabaccherie "
UN PRIMO PASSO VERSO LA FINE DEL VAPING PER COME LO CONOSCIAMO?
Direi proprio di si. Più che un primo passo direi che si tratti di una palese intenzione di monopolizzare del tutto il vaping. Probabilmente non si tratterà dell'unica manovra contro l'attuale tartassato settore.
L'equiparazione della sigaretta elettronica ai comuni prodotti del tabacco è sempre più netta. Il "modo di fumare" è ormai cambiato. Per ora "a pagarla maggiormente" sono i riscaldatori ma non è questo il punto. Quale sarà il prossimo passo?
Compagnie del tabacco e Stato è auspicabile non si limiteranno solo a questa manovra. All'orizzonte potrebbero presto comparirne altre e tenendo presente il netto minor grado di dipendenza che la nicotina vaporizzata crea rispetto a quella combusta derivante dal tabacco tradizionale quale potrebbe essere? Cosa si potrebbe fare per "fidelizzare" il cliente con questo nuovo prodotto di consumo?
Una possibilità potrebbe essere quella di rivedere le concentrazioni concesse dell'alcaloide all'interno dei liquidi da inalazione. Il tetto massimo dei 20 mg/ml su 10 ml potrebbe a questo punto divenire l'unico dosaggio imposto accanto allo 0 mg/ml.
Dovremo forse invece (peggio ancora), prepararci alle sole cartucce pre-caricate?
Ormai la libertà di scegliere come e quanto ridurre i rischi fumo correlati e quale sia il modo più idoneo ad ognuno di noi per smettere del tutto, è chiaramente minata e sempre più confinata. Confinata nella mani di figure che in campo di vaping e riduzione del danno hanno ben poca competenza (se non nulla) e che dimostrano ancora una volta il loro solo e vero unico interesse, utilizzando la "pubblica salute" come espediente.
ORA DOVREBBE ESSERE CHIARO...
Sono spesso etichettato come un "inopportuno rompi scatole" ma questa è la ragione per la quale non molto tempo a dietro mi opposi, nei limiti, ad eventi quali il Vaping Expo di Milano...