In base ha quanto diffuso oggi dall'Istat, nel terzo trimestre del 2023, il Prodotto Interno Lordo (PIL) ha registrato una crescita del +0,1% rispetto sia al trimestre precedente che al terzo trimestre del 2022.
La stima del PIL diffusa il 31 ottobre 2023 non mostrava alcuna crescita. Il terzo trimestre del 2023 ha avuto tre giorni lavorativi in più rispetto al trimestre precedente e un giorno lavorativo in meno rispetto al terzo trimestre del 2022. La variazione acquisita per il 2023 è stata comunque del +0,7%, in linea con la stima del 31 ottobre 2023.
Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali sono aumentati del +0,6%, mentre gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del -0,1%. Le importazioni sono diminuite del -2% e le esportazioni sono aumentate del +0,6%.
La domanda nazionale, escludendo le scorte, ha contribuito alla crescita del PIL con +0,4 punti percentuali: +0,4 sono attribuibili ai consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), mentre gli investimenti fissi lordi e la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP) non hanno dato alcun contributo. Le scorte hanno contribuito negativamente alla variazione del PIL per -1,3 punti percentuali, mentre la domanda estera netta ha contribuito con un punto percentuale.
Si sono registrati andamenti negativi del valore aggiunto nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (-1,2%) e andamenti positivi sia nell'industria sia nei servizi (+0,3% e +0,1% rispettivamente).
Le posizioni lavorative, le unità di lavoro e le ore lavorate sono cresciute rispettivamente del +0,1%, +0,2% e +0,4%, così come i redditi pro-capite, cresciuti del +1,1%.