"Il centrodestra deve essere assolutamente unito. D'altronde è evidente: se ci dividessimo il centrodestra perderebbe le elezioni e vincerebbe la sinistra. Soltanto un pazzo potrebbe pensare di mandare all'aria questa coalizione".
Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha riassunto ieri il vertice del centrodestra che si è tenuto ad Arcore, presenti Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia).
Una dichiarazione, quella di Berlusconi, che più di una fotografia sullo stato della coalizione è sembrata a molti, se non a tutti, un invito a non dissolverla... nonostante anche il leader della Lega Salvini abbia lasciato Arcore dicendosi "molto soddisfatto".
Ma a rivelare che non siano rose e fiori tra Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, è la nota sull'incontro pubblicata dal partito della Meloni:
"È sicuramente positivo essersi incontrati, ma l'unità della coalizione non basta declamarla. Occorre costruirla nei fatti. Su 26 città capoluogo sono solo 5, ma purtroppo importanti, le città in cui il centrodestra andrà diviso al primo turno, ma restano ancora diversi nodi aperti. ... Se è positiva la comune contrarietà ad una futura legge proporzionale per le elezioni politiche, restano ancora fumose le regole d'ingaggio sulle modalità con cui formare liste e programmi comuni. Fratelli d'Italia, nel confermare la sua indisponibilità a qualsiasi futura alleanza con il Partito democratico e/o Cinquestelle, confida nella stessa chiarezza da parte degli alleati, convinta che occorra essere uniti non solo nella forma ma anche nelle scelte, nei progetti e nei programmi".
Il principale nodo alle amministrative, è rappresentato dal supporto unitario alla ricandidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione Sicilia, auspicata da Fratelli d'Italia, ma non caldeggiata (diciamo così) da Lega e Forza Italia.