Save the Children ci ricorda, in una nota diffusa oggi, quanto sia problematico per una donna, in Italia, avere contemporaneamente un figlio piccolo ed un lavoro, al di là che in Italia un lavoro si possa effettivamente trovare.

Nel nostro Paese vita lavorativa e familiare sembrano inconciliabili, tanto che più di 4 madri su 10 con figli minorenni non hanno un lavoro, mentre oltre il 40% delle donne con almeno un figlio sceglie il part-time pur di non perdere l'occupazione.


In Italia, ricorda Save the Children, tra le donne tra i 25 e i 49 anni con figli minorenni, più di 4 su 10 non hanno un lavoro, mentre più del 40% delle madri con almeno un figlio preferisce il part-time pur di continuare a mantenere un'occupazione.

Dati che si inseriscono in un contesto di denatalità ai minimi storici (meno di 440 mila nascite nel 2018) e aggravato dall'impossibilità nel conciliare vita privata e impegni professionali, radicate difficoltà di carriera e di crescita salariale, forte squilibrio nei carichi familiari tra madri e padri, una scarsissima offerta di servizi educativi per l'infanzia.

Un quadro critico che si riverbera sul benessere delle madri, ma che affonda le radici nelle pesanti disparità di genere in Italia.


Così ha commentato questi dati Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children:

«I dati diffusi oggi dall'Istat sull'occupazione femminile rappresentano l'ulteriore conferma degli ostacoli insormontabili che le donne e in particolare le mamme, nel nostro Paese, si trovano ad affrontare quotidianamente.Le donne con figli sempre più spesso devono rinunciare a lavorare a causa degli impegni familiari e una scarsa rete di servizi per la prima infanzia aggrava il quadro.È fondamentale che il nuovo Governo dia seguito agli impegni annunciati in favore delle famiglie, investendo risorse adeguate per aumentare l'offerta degli asili e per favorire la conciliazione di entrambi i genitori tra lavoro e vita privata così come indicato dall'Europa. C'è bisogno di una vera politica di sostegno alla genitorialità sul medio e lungo termine».