Il cosiddetto segreto di Pulcinella, è un segreto che non è più tale perché tutti ne sono al corrente. Quello sul sì al Tav della Torino Lione può essere considerato un classico esempio di segreto di Pulcinella.

Lo aveva già svelato un paio di settimane fa il ministro dell'Economia Tria, ricordando che il Tav si sarebbe fatto perché il progetto era stato approvato da tempo in Parlamento e che per cancellarlo sarebbe stato necessario un passaggio nelle aule di Camera e Senato di un provvedimento che dovrebbe annullare quanto già votato in precedenza.

Lo aveva detto anche questo pomeriggio Salvini che il cantiere del Tav non sarebbe stato chiuso e che i lavori sarebbero continuati.

In serata, infine, è arrivata anche la dichiarazione di Conte che confermava il sì all'opera. Una dichiarazione che si può definire "cavata dai denti" e che il premier espresso dai 5 Stelle avrebbe volentieri rimandato, ma che è stato costretto a fare a causa del fatto che venerdì scadono i termini per presentare all'Inea, l'agenzia europea per le infrastrutture e le reti che si occupa dell'erogazione dei fondi, la richiesta per finanziare il prosieguo dei lavori della Torino Lione.

En passant, Conte ha anche ricordato che già lo scorso 18 giugno i francesi, in un passaggio parlamentare, avevano confermato il prosieguo dei lavori dal proprio lato.

Per giustificarsi, il premier Conte ha anche aggiunto che l'Europa ha aumentato gli stanziamenti alla Torino Lione, sia per il tratto interno che per quello transfrontaliero, facendo diminuire di conseguenza la spesa per l'Italia.



Per i 5 Stelle, quella del Tav, va riconosciuto, era quasi sicuramente una battaglia persa in partenza, come quella per il no al Muos, al Tap, all'Ilva, alla Gronda... battaglie però che, liberamente, il Movimento aveva deciso di combattere. E su tutte è risultato sconfitto, finendo così per deludere le speranze di coloro a cui aveva fatto promesse che sapeva o doveva sapere di non poter mantenere.

Pertanto, la dichiarazione di Conte, molto probabilmente contribuirà ad un ulteriore calo di preferenze nei confronti dei 5 Stelle che, da parte loro, stanno già dimostrando di non avere la minima idea di come parare il colpo, finendo per fare dichiarazioni assurde a supporto di iniziative altrettanto assurde, se non addirittura grottesche.

Questo è ciò che Di Maio ha dichiarato dopo il messaggio di Conte:

"Ho ascoltato attentamente le parole del Presidente Conte, che rispetto. Il Presidente è stato chiaro, ora è il Parlamento a doversi esprimere. Sarà il Parlamento, nella sua centralità e sovranità, che dovrà decidere se un progetto vecchio di circa 30 anni e che sarà pronto tra altri 15, risalente praticamente alla caduta del muro di Berlino, debba essere la priorità di questo Paese. Sarà il Parlamento ad avere la responsabilità di avallare un progetto prevalentemente di trasporto merci (e sottolineo trasporto merci) mentre non esiste ancora l’alta velocità per le persone in moltissime aree del Paese.Sarà il Parlamento a dover decidere se è più importante la tratta Torino-Lione, cioè se è più importante fare un regalo ai francesi e a Macron, piuttosto che realizzare, ad esempio, l’alta velocità verso Matera, capitale europea della cultura, o la Napoli-Bari.Nel corso del tempo si sono succeduti nove governi, sono passati - ripeto - quasi 30 anni. Non esisteva ancora l’iPhone, non esistevano nemmeno gli smartphone, non esisteva il web come lo conosciamo oggi quando si discuteva della Torino-Lione. Parliamo di un’era oramai remota, eppure qualcuno, adesso, vorrebbe farci credere che la priorità del Paese sia questa. Media, giornali, apparati, tutto il sistema schierato a favore.Non noi. Non il MoVimento 5 Stelle. Per noi la Torino-Lione era e resta un’opera dannosa.Ogni volta che ci siamo trovati davanti a un tema ci siamo posti una domanda. E oggi la poniamo a voi. Chiedetevi perché l’Europa ci ha sempre ignorato su tutto, continua a ignorarci su tutto e poi d’improvviso mette sul piatto nuovi investimenti comunitari per la Tav Torino-Lione.Chiedetevi perché se chiediamo flessibilità per costruire scuole, strade, ospedali l’Europa ci sbatte la porta in faccia e poi tira fuori milioni di euro per questo progetto di 30 anni fa.Chiedetevi allora se l’Europa lo fa davvero per l’Italia o se per qualcun altro, visto che parecchi soldi degli italiani andranno ai francesi.Il MoVimento 5 Stelle presenterà un atto per dire che le priorità sono altre, un atto che non è altro che il cambiamento che abbiamo promesso: entrare al governo e decidere diversamente da come avrebbe deciso un Pd o un Berlusconi qualsiasi.Non abbiamo paura di restare soli, siamo sempre stati soli davanti ai partiti ed è sempre stato motivo di orgoglio. Avremmo anche potuto governare da soli, se tutti gli altri non si fossero messi d’accordo per fare una legge elettorale, poco prima del voto, che ci impedisse di guidare autonomamente il Paese.Questo è un no forte, convinto, deciso. Uno di quei NO che fanno bene. Sappiamo di stare dalla parte giusta della storia. Qui lo sviluppo non c’entra un bel nulla, qui gli interessi sono altri.Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto attacchi fantasiosi, letto ricostruzioni farneticanti di una nostra presunta alleanza in Europa col Pd. Tutto falso. Pura diffamazione.Ma fra non molto potremo vedere con i nostri occhi chi decide di andare a braccetto con Renzi, Monti, Calenda, la Fornero e Berlusconi. Il Parlamento restituirà a tutti la verità dei fatti. Noi non molleremo mai. Noi non lasceremo mai il Paese a questa gente!"

La dichiarazione di Di Maio è poi accompagnata dalla seguente grafica...

 


In pratica, i 5 Stelle, invece di prendersela con la Lega - alleato di Governo  - che è, a differenza di loro, a favore dalla realizzazione dell'opera, cercano di far cadere la colpa del sì ai lavori sul Partito Democratico, che è all'opposizione e che da sempre è stato favorevole al progetto. Praticamente... una follia!

Quel che viene da pensare, a questo punto, è se nei 5 Stelle ci sia ancora qualcuno in grado di ragionare, visto che il capo politico - in base a quanto dichiara - non è assolutamente in grado di farlo.


Un'ultima annotazione. Riguarda la comunicazione di Conte. Il premier, per dire ciò che avrebbe dovuto dire già da settimane, ha atteso fino all'ultimo. La scadenza della presentazione della domanda all'Inea lo ha costretto a non poter rimandare la comunicazione.

Il problema è che in questo fine settimana, dal 25 al 28 luglio, i No Tav organizzeranno il Festival Alta Felicità, aperto a "tutti coloro che lottano contro le devastazioni ambientali e l'imposizioni di opere inutili a dannose", per il quale è prevista la partecipazione di migliaia di persone, fino a 20mila.

È da sperare che il sì al prosieguo dei lavori non sia per qualcuno motivo per giustificare azioni violente.