Come dovrà funzionare il tetto al prezzo del gas? La Commissione europea lo ha illustrato in uno schema, che dovrà essere approvato dagli Stati membri, in cui ha cercato di soddisfare le direttive concordate nel Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre.
La finalità del tetto è quella di "limitare gli episodi di prezzi eccessivi del gas naturale non correlati ai prezzi di altre borse del gas". Tradotto in parole povere, il meccanismo dovrà regolare il prezzo del Gnl, il gas naturale liquefatto, sul prezzo dei derivati alla borsa TTF di Amesterdam.
Il meccanismo entrerà in funzione a partire dal 1 gennaio 2023.
Una volta approvato, il tetto vieterà, al TTF, di eseguire gli ordini di derivati a un mese con prezzi superiori a un limite preciso, però non ancora definito. Inoltre, perché la Commissione possa attivare il meccanismo di correzione deve anche verificarsi, contemporaneamente, una variazione rilevante fra il prezzo spot al TTF e i prezzi del gas sul mercato globale (un paniere di prezzi spot relativi al Gnl).
Anche per tali condizioni, cioè il valore e la durata della variazione, sono numeri che ancora non sono stati scritti sulla carta, come neppure per quanto tempo il meccanismo, una volta approvato, dovrà rimanere in vigore.
Il meccanismo di correzione del mercato potrà essere attivato e disattivato dalla Commissione Ue, che dovrà comunque sottostare ad alcune misure di salvaguardia che prevedono, tra l'altro, l'esclusione dal tetto delle transazioni al di fuori dai mercati regolamentati (OTC), a cui potranno sempre ricorrere gli operatori in caso di emergenza; ma soprattutto, è prevista la possibilità per la Commissione di sospendere temporaneamente e immediatamente il meccanismo nel caso di "perturbazioni non previste che incidano negativamente sulla sicurezza dell'approvvigionamento e sui flussi del gas all'interno dell'Ue".
Il testo dovrà ora essere vagliato dal Consiglio straordinario sull'energia del 24 novembre.