Il maggiore generale Abdolrahim Mousavi, presidente dello Stato maggiore delle forze armate iraniane, ha promesso ulteriori attacchi contro Israele, mentre il regime continua la sua aggressione contro l'Iran ormai da quasi una settimana:"Con l'aiuto di Dio, attaccheremo costantemente qualsiasi obiettivo appartenga al regime sionista invasore e non vediamo alcun limite davanti a noi", è quanto ha affermato giovedì .Mousavi ha rilasciato queste dichiarazioni durante una visita a una delle basi della Forza aerospaziale del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell'Iran. Ha elogiato le forze della base per il loro alto morale e la loro completa preparazione.Ha inoltre elogiato la Forza aerospaziale dell'IRGC per i suoi attacchi precisi e devastanti condotti contro obiettivi israeliani negli ultimi giorni in risposta all'aggressione del regime contro l'Iran.Mercoledì sera - l'IRGC ha dichiarato in un comunicato - le Forze Armate hanno lanciato un nuovo tipo di potenti missili contro obiettivi in Israele. I missili erano del tipo Sejjil, armi potenti a due stadi, a lungo raggio e superpesanti. Israele ha attaccato l'Iran, compresi edifici residenziali a Teheran, in un atto di aggressione immotivato nella notte tra il 13 e il 20 giugno. Alti ufficiali iraniani sono stati assassinati in attacchi mirati e civili hanno perso la vita quando le case sono state colpite direttamente.Sempre mercoledì, il leader della Rivoluzione Islamica, l'Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, ha nominato i nuovi comandanti e ha dichiarato che la vita per Israele sarebbe diventata cupa. Poco dopo, le Forze Armate iraniane hanno avviato attacchi punitivi all'interno dei territori occupati da Israele, colpendo Tel Aviv e Haifa con salve di missili e droni. Martedì, il Maggior Generale Mousavi aveva dichiarato che le Forze Armate sarebbero presto passate dagli attacchi deterrenti a quelli punitivi. (Agenzia stampa MEHR)
Nella 14.a ondata di attacchi contro obiettivi strategici israeliani - numero fornito dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane (IRGC) - tra gli obiettivi vi era anche il quartier generale del comando e dell'intelligence dell'esercito israeliano, situato accanto all'ospedale Soroka di Beersheba. Secondo l'IRGC sarebbero stati colpiti soprattutto gli edifici militari da dove vengono coordinate le operazioni di guerra informatica.
Da parte sua, il direttore dell'ospedale Soroka, il dottor Shlomi Codish, ha dichiarato che l'attacco ha interessato un edificio relativamente vecchio, che era stato svuotato dei reparti. comunque il bombardamento ha gravemente danneggiato anche altri edifici.
Le IDF, apprese tali dichiarazioni, hanno negato la presenza di strutture militari presso l'ospedale Soroka:
"L'affermazione di un attacco a una base di intelligence o della presenza di equipaggiamento militare sotto l'ospedale è un'altra menzogna. Non siamo così spregevoli da mettere in pericolo i civili. Attaccare gli ospedali è un crimine. Inventarsi una scusa non lo giustifica".
Questa mattina, visitando il sito dell'attacco, il ministro della Difesa Israel Katz ha affermato che la Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, è "il moderno Hitler" e "non può continuare a esistere. Quest'uomo non dovrebbe continuare a esistere senza alcun dubbio".
"Non si può permettere che un dittatore come Khamenei, che guida un paese come l'Iran e che ha fatto della distruzione dello Stato di Israele il suo obiettivo dichiarato, questo orribile obiettivo di distruggere Israele, continui o si materializzi", ha dichiarato ai media. "Lo paragono allo scenario in cui, durante l'orribile Olocausto, se lo Stato di Israele fosse esistito e fossero esistite delle forti Forze di Difesa Israeliane, e avessimo saputo che avremmo potuto mandare le IDF in un bunker per catturare il nemico del popolo ebraico, Hitler, al fine di sventare il suo piano di annientamento degli ebrei, lo avremmo fatto. Avremmo mandato le IDF, lo avremmo estratto e lo avremmo eliminato. E proprio così, di conseguenza, vedo la situazione attuale: Khamenei è il moderno Hitler.Quest'uomo è stato a capo di una nazione potente per decenni e ha una grande influenza ideologica. La usa e dichiara apertamente di sostenere la distruzione di Israele. Mobilita tutte le risorse disponibili, anche a spese del suo stesso popolo, per questo scopo. E oggi abbiamo la prova che sta personalmente dando l'ordine di aprire il fuoco su ospedali ed edifici residenziali. Questi [ripetuti attacchi missilistici contro obiettivi civili] non sono una deviazione statistica che può essere giustificata: li vede come parte della missione per distruggere lo Stato di Israele".
Alla domanda se l'eliminazione di Khamenei rientrasse negli obiettivi della guerra, Katz ha risposto: "Gli obiettivi della guerra sono rimuovere la minaccia nucleare, eliminare le fonti di distruzione e neutralizzare le minacce missilistiche. In questo contesto, l'IDF ha ricevuto istruzioni e sa che per raggiungere tutti gli obiettivi, quest'uomo non dovrebbe più esistere".
Israel Katz è il ministro della Difesa di un governo e di uno Stato che da due anni stanno compiendo un genocidio nei confronti del popolo palestinese a Gaza, a Gerusalemme est e in Cisgiordania con distruzioni sistematiche di edifici e infrastrutture, deportazioni, assedi e stermini di civili. Tra i crimini di cui si è reso responsabile il suo governo vi è anche quello della sistematica distruzione di ospedali, falsamente indicati come rifugio di terroristi, dell'uccisione di personale medico e di pazienti.
Ogni ulteriore commento alle dichiarazioni di Katz è inutile e inadeguato, perché non potrebbero che essere unicamente gravemente offensive.
Quello che si può invece sottolineare è la progressiva presa di coscienza della società israeliana di fronte alla guerra. Finora, l'esercito dello Stato ebraico aveva rovesciato spavaldamente la propria superiorità militare su milizie appena sufficientemente armate, ma non in grado di poter fronteggiare uno degli eserciti meglio equipaggiati al mondo.
L'Iran, per qualità di armamenti, è sicuramente inferiore a Israele, ma non tanto da non far capire alla società israeliana che cosa sia un conflitto armato, con i suoi missili (anche ipersonici) che possono colpire in qualsiasi momento.
Netanyahu, per motivi esclusivamente personali legati alla sua sopravvivenza politica, ha aperto un nuovo conflitto con l'Iran che, si sta accorgendo, non è in grado di vincere... mentre gli israeliani stavolta ne risentono pure le conseguenze dirette sul piano personale.
Per tale motivo, per il premier israeliano l'intervento degli Stati Uniti è cruciale per poter colpire il sito nucleare di Fordow in modo da poter poi dire "missione compiuta" e terminare gli attacchi. Il guaio è che Trump non vuole fare ulteriori brutte figure oltre alle infinite già fatte in pochi mesi. Nelle scorse ore gli hanno spiegato che le bombe GBU-57 da 13 tonnellate sono efficaci fino a una profondità di 60 metri, mentre l'impianto di Fordow è stato costruito oltre i 90 metri di profondità. Per ottenere un risultato, gli USA dovrebbe utilizzare più bombe di questo tipo in un attacco chirurgico. Il risultato, pertanto, sarebbe incerto, mentre sarebbe certo il caos a cascata che l'intervento diretto degli Stati Uniti nel conflitto scatenerebbe in Medio Oriente. Inoltre avrebbe non poche difficoltà, presso il suo elettorato, a farsi passare come pacifista, nel momento in cui diventa alleato di una parte belligerante in un conflitto armato.