Nel rapporto 2019 pubblicato dalla Fondazione Migrantes lo scorso venerdì si confermano i dati registrati negli ultimi anni.

Da gennaio a dicembre 2018 sono stati 128.583 gli italiani ad espatriare. Quelli che "fuggono" dall'Italia, i nostri migranti, sono soprattutto giovani (18-34 anni, 40,6%) e giovani adulti (35-49 anni, 24,3%).

La destinazione scelta è rappresentata per due terzi dall'Europa, il resto va soprattutto in America, principalmente in quella del Sud. Nonostante la Brexit, Il Regno Unito continua ad essere la meta prescelta anche nell'ultimo anno (+11,1% rispetto all'anno precedente). Al secondo posto, 18.385 connazionali, vi è la Germania seguita da Francia (14.016), Brasile (11.663), Svizzera (10.265) e Spagna (7.529).

Da dove fuggono gli italiani? Soprattutto dal nord, anche se partenze ci sono state da quasi tutte le province italiane.

In testa, con 22.803 partenze, è la regione Lombardia, seguita da Veneto (13.329), Sicilia (12.127), Lazio (10.171) e dal Piemonte (9.702).


Il Rapporto Italiani nel Mondo 2019, attraverso analisi sociologiche e linguistiche, aneddoti e storie fa riferimento al tempo in cui erano gli italiani ad essere discriminati, risvegliando il ricordo di un passato ingiusto – spiega il testo - non per avere una rivalsa sui migranti di oggi che abitano strutturalmente i nostri territori o arrivano sulle nostre coste, ma per ravvivare la responsabilità di essere sempre dalla parte giusta come uomini e donne innanzitutto, nel rispetto di quel diritto alla vita (e, aggiungiamo, a una vita felice) che è intrinsecamente, profondamente, indubbiamente laico.Si tratta di scegliere non solo da che parte stare, ma anche che tipo di persone vogliamo essere e in che tipo di società vogliamo vivere noi e far vivere i nostri figli, le nuove generazioni.La Fondazione Migrantes auspica che questo studio possa aiutare al rispetto della diversità e di chi, italiano o cittadino del mondo, si trova a vivere in un Paese diverso da quello in cui è nato.


Nonostante ciò in Italia ci sono partiti che basano la loro propaganda sui respingimenti, non si scandalizzano per la detenzione nei lager libici, non si preoccupano del fatto che ogni anno dal Paese fuggono oltre 100mila persone, soprattutto giovani e non attuano politiche di investimento e sviluppo. E se poi l'Italia si trova in uno stato pre-agonico, danno la colpa agli immigrati!