Venerdì 13 settembre, in una "stringata" dichiarazione, il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, ha reso noto che dal 19 al 26 novembre prossimo, papa Francesco effettuerà un viaggio apostolico in Thailandia ed in Giappone, su invito dei rispettivi governi e degli episcopati locali.

Il pontefice visiterà prima la Thailandia dal 20 al 23 novembre 2019, poi farà tappa in Giappone dove visiterà le città di Tokyo, Nagasaki ed Hiroshima.

Il programma dettagliato del viaggio sarà pubblicato in seguito.

La Thailandia ha complessivamente 69 milioni di abitanti, di cui solo circa 390mila i cattolici, meno dell'1% della popolazione. Nel regno tailandese, quest'anno ricorre il 350° anniversario della presenza ufficiale del cattolicesimo. Fu infatti nel 1669 che venne istituita una missione ad Ayutthaya, la capitale di quello che allora era chiamato Siam. I primi missionari arrivarono dal Portogallo nel XVI secolo.

Anche in Giappone, dove gli abitanti hanno come religioni riferimento il buddismo e lo shintoismo, i circa 450mila cattolici, molti dei quali risiedono a Nagasaki, rappresentano meno dell'1% della popolazione.

L'arcivescovo di Nagasaki, Joseph Mitsuaki Takami, che presiede anche la Conferenza episcopale giapponese, ha espresso gratitudine a Francesco per la sua visita. Da anni i cattolici giapponesi erano in attesa che un pontefice si recasse in quella nazione.

"Avere il papa a Nagasaki - ha aggiunto Mitsuaki Takami - evidenzierà anche l'eredità dei missionari cristiani risalenti all'era dei samurai, tra cui i 26 martiri uccisi nel 1597. Ciò aiuterà a ricordare e ad onorare i cosiddetti "cristiani nascosti", che hanno mantenuto viva la fede durante decenni di persecuzioni".

Francesco, in Giappone, incontrerà anche il Primo Ministro Shinzo Abe e l'imperatore Naruhito.