Mentre in Italia c'è un senatore della Repubblica che, a chi gli chieda conto dei suoi affari personali con l'Arabia Saudita, risponde (idealmente) appoggiando il palmo della mano sinistra nell'incavo del braccio destro dicendo che non c'è nulla dal punto di vista legale che li possa impedire... nel Regno Unito le cose vanno diversamente, soprattutto per una questione di opportunità.
Infatti, l'Arabia Saudita, mentre per il senatore di cui sopra rappresenta il nuovo Rinascimento (forse riferendosi al fatto che anche nel vecchio Rinascimento vi erano numerosi tagliagole e gente che non andava affatto per il sottile quando doveva fare i propri interessi), per gli inglesi è uno dei Paesi simbolo del mancato rispetto dei diritti umani.
Per questo, la maggior parte dei club della Premier League hanno ritenuto inaccettabile che Gary Hoffman, presidente della Lega, abbia dato il placet all'acquisto del Newcastle da parte del Pif, cioè il fondo sovrano saudita, le cui redini sono tenute dal principe bin Salman, mandante dell'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi e amicone del senatore di cui abbiamo accennato in precedenza. A dire il vero le prodezze in campo umanitario del principe saudita sono infinite, dalla guerra in Yemen alla feroce repressione degli sciiti di al Qatif... ma qui si parla d'altro.
Poiché Gary Hoffman, nei suoi 18 mesi di presidenza si era distinto, in senso negativo, annche per non essersi opposto al fallito progetto della Super League di cui era perfettamente a conoscenza, la maggioranza dei club della Premier ha fatto pressioni nei suoi confronti perché presenti le proprie dimissioni.
E, a quanto riportano i media, Hoffman si dimetterà nei prossimi giorni, se non già nelle prossime ore, nonostante siano in corso le trattative per l'assegnazione dei diritti televisivi per la visione delle partite di Premier all'estero, compresi quelli per gli Stati Uniti.
Una normalità impensabile per l'Italia.