La loro storia meriterebbe le prime pagine dei giornali, perché è la storia di una scandalosa ingiustizia che dura ormai da 9 anni, ma anche di tanta rabbia. Una storia che dimostra ancora una volta come l'impegno, il coraggio, il sacrificio, il merito, non contano niente se sei italiano.  Ma nessuno ne parla.

E' la storia di 70 ragazzi che che hanno vinto il concorso per entrare nell'Arma ben 9 anni fa. Dopo tanto impegno e sacrificio finalmente il sogno di indossare la divisa era stato raggiunto. Così almeno sembrava. I 70 ragazzi sono Carabinieri a tutti gli effetti, eppure da 9 anni sono costretti a stare a casa: non li fanno entrare in servizio perché non c'è uno scorrimento della loro graduatoria.

Sono arrabbiati e ne hanno davvero tutti i motivi. Infatti, sono stati esclusi ingiustamente dallo scorrimento della graduatorie per soli 3 mesi: la loro graduatoria era stata pubblicata il 17 settembre 2010, ma ed essere prese in considerazione sono state solo le graduatorie dal 2011 in poi. Una scandalosa ingiustizia tutta italiana, dato che c'è la Legge D'Alia 125/2013 che obbliga le amministrazioni ad attingere da graduatorie preesistenti. Perché allora le amministrazioni non attingono dalla loro graduatoria?

Inoltre, il così tanto strombazzato governo del "cambiamento"non ha fatto nulla per cercare di risolvere la situazione di questi Carabinieri ingiustamente condannati a restare a casa. Per meglio dire qualcosa aveva anche fatto: aveva inserito un'apposita postilla per far scorrere le graduatorie del comparto Difesa e Sicurezza, ma poi quella postilla, "puff!", è sparita nel nulla.

Il tempo passa e questi Carabinieri dimenticati dallo Stato non vengono fatti entrare in servizio. Dimenticati anche da quello che doveva essere il governo del "cambiamento". Devono restare a casa, eppure hanno tanto studiato, si sono tanto impegnati con coraggio e con passione. Ma lo Stato che li ha  dimenticati in una graduatoria. 

(la sottile linea rossa)