Laura Bodrini, parlamentare dem:
"Stop Bombing Gaza - Stop Genocide. Per avere esposto un cartello con questo messaggio al suo banco al mercato del Comune di Desio, l’apicoltore Marco Borella si è visto fare una multa da 430 euro. Un provvedimento che ha tutto il sapore del tentativo di limitare la libertà di espressione di Marco Borella.La multa riporta, infatti, la violazione dell'art.23 del codice della strada che regola l'esposizione di cartelli, insegne, manifesti che ostacolino la viabilità o la segnaletica stradale o che contengano messaggi razzisti, discriminatori, offensivi, razzisti o sessisti.Ma nessuna di queste circostanze riguarda lo striscione esposto da Borella perché era rivolto verso l'interno del mercato, quindi non verso il traffico automobilistico, e perché conteneva un chiaro messaggio di pace e non violento. Per queste ragioni ho presentato un'interrogazione al Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Rivolgo a Borella la mia solidarietà e vicinanza, e ritengo che il suo messaggio sia assolutamente condivisibile: milioni di persone sfilano nelle strade di tutto il mondo con lo stesso cartello per dire basta alla carneficina in corso a Gaza. Così come abbiamo fatto e continueremo a fare molti di noi parlamentari.Siamo davanti alla volontà di impedire a un libero cittadino di esprimere la sua opinione, pacifica e non lesiva nei confronti di nessuno e questo non è accettabile".
Ricapitolando, un apicoltore mentre vende al mercato il proprio miele, espone nel suo spazio uno striscione che invita a fermare il genocidio in corso a Gaza. È meglio ripetere il concetto, perché non ci si crede: sullo striscione si invita (lo Stato di Israele che non è neppure citato) a smetterla di sterminare la popolazione palestinese!
E questo messaggio, secondo i carabinieri che lo hanno multato, sarebbe stato razzista, discriminatorio, offensivo...?
Evidentemente i due carabinieri sono stati mandati lì da qualcuno che si è lamentato, indicando come antisemita lo striscione con l'invito a fermare il genocidio messo in atto dal criminale Stato ebraico di Israele, una evidente riproposizione in chiave moderna delle stragi di cui si sono resi responsabili i regimi nazifascisti che hanno caratterizzato parte del '900.
A questo punto viene da chiedersi se l'apicoltore, nel caso avesse inneggiato al genocidio a Gaza oppure ai terroristi ebrei - dei delinquenti che vengono definiti coloni che in nome della torah vivono con l'unico scopo di depredare i palestinesi della Cisgiordania -, sarebbe stato forse complimentato dalla stessa persona che ha mandato lì i carabinieri perché venisse multato?
L'articolo 21 della Costituzione recita che "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". In un suo spazio Marco Borella ha espresso liberamente il suo pensiero... un pensiero di pace e per questo è stato multato.
Suggeriamo all'Arma e a chi la comanda che oggi papa Francesco, nell'udienza del mercoledì davanti alla basilica di San Pietro (la piazza è soggetta ai poteri di polizia delle autorità italiane), ha avuto il coraggio di dire:
"E non dimentichiamo i Paesi in guerra; non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar. Fratelli e sorelli non dimentichiamo che la guerra sempre, sempre, è una sconfitta. Non dimentichiamo questo e preghiamo per la pace e lottiamo per la pace".
E adesso che facciamo... il Papa non lo vogliamo multare?