L’Amministrazione comunale, chiamata per legge a progettare e ad attuare un piano delle azioni positive di durata triennale, con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli alla piena ed effettiva parità di opportunità tra gli uomini e le donne nel lavoro, ha adottato un apposito provvedimento per dare attuazione agli obiettivi di pari opportunità, fissando la situazione del Comune, dove tra i 238 dipendenti si registra la presenza di 84 maschi (51 a tempo pieno e 33 a tempo parziale) e 154 femmine (39 a tempo pieno e 115 a tempo parziale).  

Aggiornata la situazione attuale dell’Ente, il piano si ispira ai seguenti principi: pari opportunità, come condizione di uguale possibilità di riuscita, o pari occasioni favorevoli; azioni positive, misure temporanee speciali, come strategia destinata a stabilire l’uguaglianza delle opportunità. In questa ottica, la Giunta ha fissato gli obiettivi, che intende perseguire nell’arco del triennio 2022-2024, come segue: promuovere il ruolo e l’attività del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità; promuovere il tema del benessere dei dipendenti; garantire il diritto dei lavoratori ad un ambiente di lavoro sicuro, sereno e caratterizzato da relazioni interpersonali improntate al rispetto della persona ed alla correttezza dei comportamenti; favorire politiche di conciliazione tra lavoro e vita familiare; promuovere pari opportunità; approfondire le tematiche dello stress lavoro-correlato, operando in raccordo con il medico incaricato e con il responsabile del servizio prevenzione e protezione; istituire e promuovere la figura del consigliere/a di fiducia, completamento funzionale degli assetti interni, che affiancherà l’attività del Comitato Unico di Garanzia, dedicandosi in particolar modo alla cura di casi singoli e specifici.

Il Sindaco Pippo Midili e l’Assessore ai Lavori pubblici Santi Romagnolo hanno scritto al presidente dell’Autorità portuale Mario Mega, che nei giorni scorsi aveva nuovamente sollecitato una presa di posizione del Comune di Milazzo, dopo l’incontro tra lo stesso Sindaco ed il funzionario Zullo: in quell’occasione il presidente dell’Adsp aveva anche trasmesso una bozza del protocollo d’intesa del documento d’indirizzo alla pianificazione propedeutico allo strumento urbanistico portuale territorio, immaginando uno sviluppo del porto mamertino, chiedendo l’adesione dell’Amministrazione di Palazzo dell’Aquila, adesione tuttavia non arrivata, poiché dall’analisi del documento sarebbero state rilevate «macroscopiche criticità, peraltro rappresentate in diverse occasioni pubbliche, al punto da chiedere una rielaborazione anziché un sollecito; tuttavia – si legge nella nota inviata al presidente Mega –  nell’ambito di una proficua collaborazione istituzionale, condotta per il perseguimento del superiore interesse collettivo, si ribadisce  che si rende necessaria  una riedizione degli elaborati, che tengano in debita considerazione un modello di  governance della pianificazione portuale condivisa con un “tavolo di lavoro” per la partecipazione attiva di questo Ente, che ha già in itinere la variante generale al Prg comunale e il Pudm».

Il Sindaco e l’Assessore ribadiscono poi quali sono le criticità riscontrate: «Non si rileva alcuna netta distinzione tra le previsioni di aree con funzioni portuali ed aree con funzioni urbane di pubblica fruizione; non si rileva l’allargamento del molo foraneo e rifioritura della mantellata a tergo del molo Marullo già contemplata nel vigente Piano delle opere portuali. Non si condivide la previsione di ampliamento dell’attuale stazione marittima, sorta come struttura precaria ed amovibile, che dovrà essere riallocata senza intaccare il water front, e poi non si rileva neppure alcuna schematizzazione che consenta di interfacciare il complesso dei Molini Lo Presti al contesto portuale».