Il Presidente della Repubblica Mattarella questo mercoledì è intervenuto a Palazzo Montecitorio per commemorare la figura di Oscar Luigi Scalfaro in occasione del 100° anniversario della nascita, insieme al Presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, al Presidente della Società Dante Alighieri Andrea Riccardi e Luciano Violante, già Presidente della Camera dei deputati.

Del discorso con cui Mattarella ha commemorato Scalfaro, agli osservatori non è sfuggito questo passaggio:


"Scalfaro sostenne che i cittadini sono chiamati a eleggere in Parlamento e negli enti locali i propri rappresentanti politici ma che questo non poteva essere «possibile in tema di giustizia che deve essere una». E aggiungeva: «Non potrà mai esservi giustizia di destra, di centro o di sinistra. Guai a porre a fianco del sostantivo giustizia un qualunque aggettivo. Alla base della democrazia due colonne stanno, entrambe salde: la libertà e la giustizia».Come hanno disposto i costituenti, nel nostro ordinamento non esistono giudici elettivi. I nostri magistrati traggono legittimazione e autorevolezza dal ruolo che loro affida la Costituzione. Non sono, quindi, chiamati a seguire gli orientamenti elettorali ma devono applicare la legge e le sue regole.Come spesso ebbe a ricordare anche il presidente Scalfaro, queste valgono per tutti, senza aree di privilegio per nessuno, neppure se investito di pubbliche funzioni; neppure per gli esponenti politici. Perché nessun cittadino è al di sopra della legge.La Repubblica e la sua democrazia sono presidiate da regole. Il rispetto di queste è indispensabile: sempre, quale che sia l’intenzione di chi si propone di violarle."



Facendo ricorso al classico detto "parlare a nuora, perché suocera intenda", secondo il parere generale Sergio Mattarella, con quelle frasi ha voluto mettere in chiaro al Governo del cambiamento, ed in particolare a Matteo Salvini, quali siano i ruoli delle istituzioni dettati loro dalla Costituzione e che tali ruoli vanno rispettati.

La reprimenda di Scalfaro è da considerare una risposta alle esternazioni del ministro dell'Interno dopo aver aputo di essere stato indagato dalla magistratura per sequestro di persona per aver trattenuto a bordo per alcuni giorni oltre un centinaio di migranti sulla nave Diciotti, dopo che questa avava attraccato al porto di Catania.


In risposta, l'interessato, con l'arroganza ed il menefreghismo che lo contraddistingue - anche nella maniera di comunicare - ha pubblicato sui social il seguente post

Sull'argomento, il capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, sempre pronto a far sapere ai cittadini la sua opinione e di conseguenza quella del Movimento in relazione a qualsiasi tema, stavolta non ha rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo.

Caso curioso, perché l'osservanza della Costituzione è requisito principale per far parte del Movimento 5 Stelle. Pertanto sarebbe interessante conoscere il parere di Di Maio come sia possibile per il Movimento essere alleato di Governo di un partito il cui segretario non rispetti la Costituzione.