È da circa un mese, dalla seconda settimana di luglio, che i Vigili del fuoco, con cadenza quasi giornaliera pubblicano il resoconto degli incendi che da nord a sud colpiscono il paese.
L'8 agosto, in un solo giorno, sono stati 1.035 gli interventi effettuati dalle squadre dei Vigili del fuoco in tutta Italia per spegnere incendi boschivi.
Tra le regioni maggiormente colpite sono la Sicilia, che ha registrato il maggior numero di interventi, 237. Seguono il Lazio con 165, la Calabria con 127, la Puglia con 112 e la Campania con 107. Incendi, va ricordato, che in alcuni casi interessano anche la sicurezza delle case e di chi vi abita.
Una situazione normale? Sicuramente no. Piuttosto dovrebbe definirsi una situazione emergenziale. Situazione a cui il Governo dovrebbe rispondere con una decretazione d'urgenza per mettere a disposizione di chi opera in contrasto alle calamità - oltre agli incendi, paradossalmente, c'è da mettere in conto anche i danni provocati da perturbazioni meteo improvvise e spesso catastrofiche - ulteriori uomini e mezzi, senza parlare poi di retribuzioni e tutele per chi è già assunto.
Di contro, però, la politica, e soprattutto quella che fa capo alla maggioranza, non sembra neppure accorgersi dell'esistenza del problema, attualmente impegnatissima invece a trovare la maniera per ostacolare le operazioni di ricerca e soccorso in mare delle ONG. Evdentemente, i politici italiani - specie alla vigilia di un appuntamento elettorale - agiscono unicamente in base a come un problema sia percepito ed in che misura da parte dell'opinione pubblica.
In pratica, l'esatto contrario di ciò che un politico dovrebbe fare.