«La chiami "chimica", se vuole... Sento il fascino della storia di Giorgia Meloni. È quella che lei ha raccontato più volte: una donna che nasce in una famiglia non privilegiata, con una vita difficile e che ce la fa da sola. Questo mi predispone positivamente dal punto di vista della chimica. Dopodiché, abbiamo pensieri diametralmente opposti, ma sono in grado di fare questo apprezzamento rimanendo radicato nelle mie convinzioni. ... Sono rimasto piacevolmente sorpreso. L'ho trovata molto preparata».

Così La Stampa riporta le impressioni rilasciate dallo stesso Calenda a commento dell'incontro da lui avuto con Giorgia Meloni per discutere della Legge di Bilancio.

«Non abbiamo mai chiesto niente al governo, né provato delle forzature con la maggioranza», ha comunque precisato il leader di Azione. «Stiamo facendo un lavoro mantenendo un'assoluta distanza, anche dai posti che spettano all'opposizione. Tanto meno pensiamo di entrare in maggioranza»... per poi comunque accusare Forza Italia: “Vuole sabotare il governo di cui fa parte. Non lo trovo lodevole come intento».

In conseguenza dell'incontro, le agenzie riportano che "fonti di Palazzo Chigi" hanno fatto sapere che il Governo valuterà ogni proposta del Terzo Polo su famiglia e imprese.


La maggior parte delle reazioni, critiche, relative all'incontro vengono da destra. Come summa, è sufficiente riportare il commento di Alessandro Sallusti pubblicato su Libero:

"Carlo Calenda ha incontrato, a nome anche di Matteo Renzi, Giorgia Meloni e ha dato disponibilità a collaborare con il governo, pur rimanendo all'opposizione, su alcuni temi per lo più di natura economica. I retroscenisti della politica vedono in questa mossa l'inizio di un possibile inciucio perché un domani chissà, se pezzi della maggioranza dovessero fare le bizze ecco pronta una alternativa di governo. Non so cosa pensi a proposito Giorgia Meloni, so di certo che non solo i numeri parlamentari rendono impossibile uno scenario del genere ma che parlare di funerale quando ancora il neonato governo non è stato battezzato è cosa più ridicola che inquietante. Ma semmai, dico semmai, qualcuno davvero ipotizzasse scenari del genere sarebbe meglio ricordare - cosa che su queste pagine abbiamo già fatto - che Calenda e Renzi sono simili al Gatto e alla Volpe della favola di Pinocchio, cioè due imbroglioni (politicamente parlando) che campano di inganni fingendosi il primo cieco e il secondo zoppo.Nella loro carriera Renzi e Calenda hanno tradito qualsiasi accordo, alleanza e amicizia messa in atto, forse ad eccezione di Mario Draghi, ma solo perché qualcuno è stato per una volta più svelto di loro. Quando i due si avvicinano a qualcuno c'è da chiedersi dove sta il trucco, la fregatura è certamente dietro l'angolo. Ora la domanda è: il Gatto e la Volpe vogliono scalare la sinistra o la destra? Mi correggo, la domanda è stupida: "destra e sinistra purché se magna" è infatti il loro motto. Ma volendo spaccare il capello in quattro direi più la destra, altrimenti non avrebbero nominato loro presidente Mara Carfagna né candidato alla Regione Lombardia Letizia Moratti, due ex star di Silvio Berlusconi.Tutto legittimo, ovviamente, ma non credo proprio che Giorgia Meloni si farà abbindolare dalle lusinghe dell'ex segretario del Pd che a sua volta ha abbindolato l'ex eurodeputato del Pd insieme al quale i due hanno fregato l'attuale segretario del Pd Enrico Letta. Ecco io spero che alla fine del cordiale colloquio di ieri a Palazzo Chigi la premier abbia congedato il suo ospite con la frase: "Grazie Carlo, grazie davvero, e mi raccomando: stai sereno". Così, tanto per segnalare che qui nessuno è fesso".

È stupefacente riportare una dichiarazione di Sallusti in cui i fatti sono riassunti per quello che sono in realtà. Pertanto, non serve aggiungere altro... salvo la replica, indiretta, dell'altra gamba del terzo polo, l'altro dei due collaborazionisti, Matteo Renzi:

«... trovo surreali le critiche che vengono mosse al Terzo Polo perché Calenda ha presentato alla Presidente Meloni delle proposte alternative e degli emendamenti. Per noi fare l'opposizione significa avanzare proposte alternative credibili: è vero che quando Meloni era all'opposizione non si comportava così e anzi ci attaccava in modo superficiale e qualunquista, ma il fatto che lei sbagliasse oggi non rileva: noi abbiamo a cuore le Istituzioni e facciamo tutto quello che serve per renderle più civili».

Il collaborazionista surrealista Renzi ha rilasciato tale dichiarazione nell'ultima "enews" in cui ci ha informato di essersi recato a Bangkok intrattenendosi con il vice primo ministro della Thailandia al Business Forum tra aziende locali e aziende italiane, per poi andare subito dopo ad Atene per intervenire ad un Forum organizzato dall'Economist sulle questioni energetiche e del Mediterraneo.

Attività, entrambe, di cui Renzi non ha spiegato la natura, non indicando pertanto se fossero legate o meno alla sua attività di senatore o a quella professionale, remunerata, di conferenziere.