Che cosa ha detto il patriota Andrea Abodi, ministro dello Sport del governo di sua eccellenza Giorgia Meloni, in relazione al calciatore Jankto che pochi mesi fa ha fatto coming out, in una intervista di questa mattina alla radio di Confindustria?
"La società probabilmente, in generale, ancora qualche passo in avanti può farlo. Per quanto mi riguarda, è prima di tutto una persona e secondo è un atleta. Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui".
Lui si è fermato, ma non le repliche, a seguito delle quali, da politici e associazioni del mondo lgbtq+, il ministro dello sport del governo Meloni è stato definito, nel migliore dei casi, omofobo.
Abodi, successivamente, ha precisato la sua precedente dichiarazione in questi termini:
"Ad esser corretti ho risposto dicendo: per me esistono le persone. Ho parlato di rispetto per le scelte e, aggiungo con convinzione e per correttezza, per la natura umana. Rispetto è un valore non equivocabile, da garantire. Poi, posso non condividere alcune espressioni del Pride?"
Ma di che meravigliarsi?
Sono mesi che i vari ministri del governo Meloni e altre figure di primo piano dei partiti dell'estrema destra rilasciano dichiarazioni imbarazzanti: Piantedosi, Valditara, Salvini, La Russa, Santanchè, Roccella... ed altri ancora. Giorgia Meloni, invece, dopo la disastrosa conferenza stampa di Cutro ha smesso di rispondere alle domande dei giornalisti, leggendo dichiarazioni preconfezionate, per evitare ulteriori scivoloni sul globo terracqueo.
Ma oltre a non dare risposte ai media, la premier non dà neppure risposte agli italiani: sull'inflazione, sul salario minimo, sui mutui, sul pnrr, sugli investimenti... solo per citare i problemi che più di altri impattano in questo momento sulla vita delle persone.
Meloni nasconde i problemi veri dell'Italia facendo creder loro che questi siano risolvibili con il far dispetti ai migranti, contribuendo pure a farli annegare in mare, e col dare armi e soldi a Zelensky che è costretto a fronteggiare il nazionalismo ucraino a quello russo, mentre cerca di tessere trame e alleanze per le prossime elezioni europee, con l'intento di far diventare l'Ue, nata e pensata per combattere il fascismo, la culla del fascismo, in modo da istituzionalizzarne i valori in tutti gli Stati membri.
E c'è ancora qualcuno che ancora non vuol credere che l'etichetta di conservatori che si è inventata la premier della Garbatella sia utile solo a nascondere quella, solo per il momento più scomoda, di fascisti.