L’armocromista e il tostapane
Una parola perfetta per lo scopo, sconosciuta ai più nel suo significato. Lo ammetto me compreso. Ci sono persone che hanno studiato delle cose e altre che decidono di avvalersene, e allora?
Ma c'è che è una parola perfetta per scatenare il flusso di parole; parole che parlano di parole, commenti che commentano commenti e discussioni critiche e risposte e insinuazioni, che tutte si estingueranno in breve come un petardo difettoso.
Sbuff!!! Fino alla prossima esternazione, subito dopo a ritmo sempre più incalzante; al prossimo pretesto per poter ricominciare il gioco. Tre giorni fa era la Venere di Botticelli a darci pensiero. E tutti noi davanti a uno schermo a dialogare, a discutere e confrontarci con chissà chi.
Decine o migliaia di persone che non abbiamo mai abbracciato per sentirne il calore, con cui non abbiamo mai litigato guardandoci negli occhi e sentirne l’autenticità. E infatti non siamo neanche sicuri che esistano veramente. Che non siano un troll, un algoritmo che non suda, non trema e non prova emozioni. Come girar per casa e discutere con il frigorifero o il tostapane.
L’armocromista è perfetto per portarci a spasso in questa realtà inventata, fatta di chiacchiere surreali e senza sostanza che noi stessi alimentiamo consapevoli, e che solo noi possiamo interrompere.
Rifiutandoci di commentare la minchiata del giorno!
Tratto da: oltrelespine.blog